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Busto Arsizio | 28 febbraio 2023, 17:39

Sciopero al Liceo scientifico: le motivazioni. Ancora nessun confronto con la dirigente

Questa mattina i ragazzi dello scientifico “Tosi” di Busto hanno indetto uno sciopero, con lo scopo di essere ascoltati dalla preside che nel frattempo ha appeso un cartello fuori dall'ufficio. Alla base della protesta, problematiche strutturali e organizzative (rimaste ancora ai tempi del Covid)

Sciopero al Liceo scientifico: le motivazioni. Ancora nessun confronto con la dirigente

Lo sciopero dei ragazzi del liceo scientifico “Arturo Tosi” di Busto Arsizio è proseguito fino alle 11 di questa mattina, 28 febbraio (leggi QUI). Dopo di che gli studenti, non ricevendo riscontri dalla preside, hanno deciso di andare via. Ma nel caso la situazione rimanesse quella attuale, prenderanno in considerazione l'ipotesi di indire un altro sciopero.

Le motivazioni sono molteplici, strutturali e organizzative. E questa mattina i ragazzi hanno sottolineato che «sono problemi che ci interessano e sui quali non vogliamo sorvolare». Vorrebbero ottenere un confronto con la dirigente, che non c'è stato.

Infatti, a livello strutturale i ragazzi lamentano: odore di fogna all’ingresso a scuola, che poi si concentrerebbe nei bagni durante la giornata; mattonelle all’ingresso dissestate, con dei buchi, che potrebbero causare cadute; i caloriferi, che non possono essere regolati in quanto le manopole non sono funzionanti; quindi ci sono giorni in cui alcune classi fanno lezioni in manche corte ed altre con i giubbotti.

Anche a livello organizzativo i ragazzi hanno esposto diverse lamentele su problemi che, a detta loro, sono nati tutti dopo il Covid: l’impossibilità di organizzare gite, con le responsabilità che vengono rimpallate tra dirigente, insegnanti e segreteria; le attività pomeridiane che non sono mai riprese; appuntamenti con la psicologa d’istituto e le assemblee ancora in dad; gli intervalli che vengono svolti ancora in classe o, al massimo, in corridoio; l’accesso alla palestra limitato con due lezioni a settimana di teoria fatte in classe.

Dalla dirigente Patrizia Roberta Iotti, al momento, nessuna dichiarazione al nostro giornale ed ai ragazzi. Ma durante la mattinata alcuni studenti hanno visto un foglio appeso fuori dalla porta del suo ufficio, rivolto ai collaboratori: «Riunione organizzativa in corso. Interrompere solo in caso di necessità, altrimenti attendere gli intervalli. Grazie! Il muro del pianto non è qui».

Michela Scandroglio

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