Un passatempo tipico dei bambini è imitare quello che fanno “i grandi”, da piegare i vestiti, far finta di cucinare o apparecchiare la tavola. Per Davide Pozzoni, però, questo non è mai stato un gioco: sistemare i piatti “in un certo modo” è sempre stata la sua passione. Oggi, è diventato un lavoro.
«Quando, alla fine della terza media ho dovuto scegliere l’indirizzo delle scuole superiori, ho optato per l’Istituto De Filippi, la scuola alberghiera di Varese, soprattutto per la formazione sul servizio di sala», ha raccontato il ragazzo.
IL RAPPORTO CON I CLIENTI E L'INGLESE
Classe 2002, Davide ha quindi avuto le idee molto chiare fin dall’inizio del suo percorso scolastico e, anche se «fino al terzo si studiano in parallelo sala e cucina, negli ultimi due ho optato per la sala. Ho scoperto specializzazioni diverse, dalla mise en place al servizio, tanto che alla fine del quinto anno, quando mi è stato proposto di frequentare il Mastery in La Grande Ospitalità Italiana, ho accettato e ho fatto un anno in più».
Anni di studio dedicati non solo alla sala, ma anche ad altri corsi focalizzati sul rapporto con la clientela o sull'inglese. Proprio lo studio della lingua per Davide ha rappresentato un momento di tentennamento: «Non ho avuto problemi a studiare il francese, ma con l’inglese è stato un po' più complicato, anche perché sapevo che è un requisito fondamentale per lavorare», soprattutto in una località internazionale come Stresa e il suo Hotel la Palma.
«È un hotel di 7 piani, al ristorante arrivano sia gli ospiti interni sia da fuori», il che significa un buon numero di persone da far sentire a proprio agio, anche solo facendoli accomodare ad una tavola preparata con cura.
IL PERCORSO GIUSTO PER L'OSPITALITÀ DI LUSSO
Un corso che ha aiutato tanto Davide è stato quello di teatro: «Fino a qualche anno fa ero molto più chiuso, durante le lezioni abbiamo fatto tante simulazioni, anche sul “non detto”, sugli atteggiamenti non verbali delle persone. È stato davvero interessante!».
Per il giovane varesino, il Mastery in del De Filippi si è rivelato fondamentale per «imparare tanto: abbiamo fatto diverse visite a cantine, bar, al Birrificio Poretti di Induno Olona... Inoltre dà molto a livello di opportunità lavorative, io ero andato a Stresa per un tirocinio, poi mi hanno richiamato per la stagione».
Insomma, un’esperienza che Davide rivivrebbe e consiglierebbe a tutti i ragazzi che, come lui e i suoi colleghi, tra cui i varesini Martina Pecoraro, Mathias Soldan, Rosita Mammone, Alessandro Vanoli e Francesco Lain, desiderano intraprendere una carriera nel mondo dell’ospitalità “di lusso”: «Se una persona è davvero incuriosita e invogliata, consiglio di iscriversi a questo corso. E poi - conclude, sorridendo - io vengo da Travedona Monate, per traferirmi a Stresa mi sono dovuto organizzare, ma anche questo, per me, è stato importante!».
Nel futuro del ragazzo, una carriera in un’attività già ben avviata, in cui occuparsi dei clienti, di farli stare bene, di consentire loro di trascorrere un piacevole pasto. Per farlo, ci vogliono competenze, anni di esperienza, certo, ma più di tutto ci vogliono tanto amore e tanta passione che a Davide, sotto quella velata patina di timidezza, non mancano.