Quest’anno il Bambinello nero al Tempio civico è circondato da migranti e profughi. Così lo scrigno bustese della pace anche quest’anno porta avanti la tradizione voluta dal 1991 da Angioletto Castiglioni, sopravvissuto al lager di Flossenburg, per decenni “angelo custode” del Tempio e promotore di tante iniziative per diffondere la cultura della pace.
«Il Bambinello Nero sollecita attenzione e impegno per aiutare l’infanzia nel terzo mondo che soffre la fame, le malattie, l’analfabetismo - spiegano Gli Amici del Tempio civico - I problemi non sono risolti, i drammi sono aumentati nei paesi poveri, aggravati anche dal conflitto in Ucraina. Oggi il Bambinello nero nasce tra i migranti, bambini, donne, uomini, i disperati che affrontano la traversata del Mediterraneo in cerca di una vita migliore, quelli che stanno soffrendo nei campi profughi, in condizioni disumane e i milioni di Ucraini, che stanno subendo una devastante guerra, con centinaia di vittime proprio tra i bambini».
Nell’allestimento sono collocate immagini che ricordano i drammi del mondo in questi tempi, feriti da troppe guerre, molte dimenticate, perché lontane geograficamente ma portatrici di sofferenze e morte. «Il Presepe al Tempio Civico – proseguono - ricorda tutti quei nostri Fratelli, dall’Ucraina alla Siria, per stringerli in un forte, ideale abbraccio uniti nella preghiera al Signore per chiedere la Pace».
Accanto al Bambinello sono collocati alcuni disegni realizzati da bambini ucraini accolti nel nostro territorio e una lettera di auguri all’associazione Aubam, che da decenni accoglie i bambini di Chernobyl, di una famiglia ucraina, un commosso messaggio di gratitudine per l’accoglienza ricevuta.
Ad accompagnare l’allestimento una breve poesia in dialetto bustocco di Antonio Tosi, presidente di Aubam e dedicata ai potenti del mondo. «In quella poesia voglio esprimere quello che penso - sottolinea Antonio Tosi - Se vogliamo, si tratta di una morale bambinesca: molti che dominino il mondo politicamente non hanno imparato la storia. Devono pensare che si può agire correttamente tutti i giorni dell’anno e non solo a Natale. Una morale bambinesca, ripeto, ma che mi accontenta». La poesia e la lettera della famiglia ucraina sono tanto piaciute che sono state distribuite 250 fotocopie.
Come ogni anno anche i bambini delle comunità Il Pollicino e La Chiave d’oro hanno dato manforte, portando disegni e pensieri sulla Pace che sono collocati accanto al Bambinello nero: un ideale abbraccio.
«Dal Tempio Civico l’invito ad unirsi alla preghiera del Santo Padre - sollecitano gli Amici - affinché si fermi la guerra in Ucraina».