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Busto Arsizio | 10 gennaio 2023, 09:46

Regolamento sulla mobilità dei dipendenti, l’apertura dell’assessore

C’è «sintonia», dice l’assessore alle Politiche istituzionali di Busto Arsizio Cislaghi, a proposito della proposta del sindacato Csa di redigere un regolamento per introdurre criteri il più possibile oggettivi in base ai quali concedere o negare la possibilità di trasferirsi in un altro ente. Bocciatura, invece, dai parte dei colleghi di Adl

L'assessore Cislaghi (a sinistra) e il sindacalista Liguori

L'assessore Cislaghi (a sinistra) e il sindacalista Liguori

C’è «sintonia», dice l’assessore alle Politiche istituzionali Mario Cislaghi, a proposito della proposta del sindacato Csa di redigere un regolamento sulla mobilità per introdurre dei criteri il più possibile oggettivi in base ai quali concedere o negare la possibilità di trasferirsi in un altro ente.
Una delle soluzioni illustrate ieri dal coordinatore provinciale del sindacato Angiolino Liguori per cercare di porre un freno all’esodo dei dipendenti (leggi qui). Un problema che si ripercuote sui servizi e sul lavoro dei colleghi che rimangono a Palazzo Gilardoni, ente da tempo sotto organico.

«Il regolamento potrebbe essere una soluzione», osserva Cislaghi. L’esponente di giunta concorda anche sulla possibilità – evidenziata sempre dal Csa – di intervenire con una razionalizzazione dei servizi per cercare di andare a incrementare il fondo incentivante. Agendo quindi sul salario accessorio.

Ragionamenti in questo senso non mancheranno. Intanto è di nuovo tempo di concorsi: a fine mese è in programma quello per l’assunzione di due bibliotecari. Ben quattrocento i candidati.
Il 18 gennaio, invece, scadranno i termini di presentazione delle domande per individuare il nuovo comandante della Polizia locale, dopo il passaggio di Claudio Vegetti a Varese.
«A febbraio sarà nostra priorità indire il concorso», spiega Cislaghi.

Sui problemi del personale era intervenuto nei giorni scorsi anche il sindacato Adl: «A Busto è sempre mancata una vera politica del personale», aveva detto il referente Fausto Sartorato (leggi qui).
Quest’ultimo, a differenza dell’assessore, boccia l’ipotesi del regolamento per la mobilità proposto dai colleghi del Csa: «La legge stabilisce già quanto un dipendente debba rimanere nell’ente che lo ha assunto, da tre a cinque anni – afferma Sartorato –. Non si può superare quello che dice la norma, ma in ogni caso non è questa la soluzione».

Per l’esponente di Adl,il rischio potrebbe essere quello di «blindare i dipendenti. Si cerchi piuttosto di creare le condizioni che inducano i lavoratori al rimanere qui, partendo da un’indagine sul benessere dei dipendenti».

R.C.

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