Ritrovarsi, per dire grazie: che poi molti avisini sono schivi davanti agli attestati, tutti donano il sangue per generosità, non per ricevere plausi. Ma è importante che torni la Giornata del donatore a Busto Arsizio, perché è un momento, oltre che di riconoscenza, di testimonianza.
Un'altra tappa verso la normalità, incontrarsi a questo evento, in programma venerdì 18 novembre alle ore 21 al Teatro Fratello Sole. Il presidente dell'Avis di Busto e Valle, Giuseppe Bianchi, non nasconde la felicità dopo che la pandemia aveva reso impossibile questo evento, tranne il ritrovo alla festa patronale di San Giuseppe la scorsa primavera. Ma fermarsi così, è un'altra cosa, sottolinea Bianchi.
«Consegneremo i diplomi di benemerenza per celebrare i traguardi delle 120, 100, 75 e 50 donazioni» spiega. Anche chi ha raggiunto le 25 donazioni può contare su un attestato.
Sarà un momento importante anche per ricordare due colonne dell'Avis: il dottor Vittore Malacrida e il ragioniere Pietro Secondin. Il primo, scomparso lo scorso aprile, è stato fino all'ultimo impegnato a fianco dell'Avis, di cui era lo storico direttore sanitario. LEGGI QUI Il secondo è stato presidente - LEGGI QUI - segno particolare, l'attenzione ai giovani.
Sarebbe stato felice, Secondin, a vedere il lavoro nelle scuole proseguire come sta avvenendo, con i suoi frutti. «Oggi - spiega il presidente Giuseppe Bianchi - abbiamo circa 4.500 donatori per 6.500-7mila donazioni annue. Sono i dati dello scorso anno, nel 2022 supereremo questa quota, in quanto negli ultimi mesi la richiesta del centro trasfusionale è incrementata». Ci si avvicinerà agli anni d'oro delle donazioni e i giovani sono una garanzia in questo senso.
La commissione scuole in effetti - osserva Giuseppe Bianchi - ha lavorato molto negli istituti superiori, che hanno accolto favorevolmente questo impegno e i risultati sono ottimi. Si sono incontrate «parecchie centinaia di ragazzi - prosegue - e oltre il 10% si è già iscritto per la prima donazione. Grazie al professor Moscheni e al gruppo scuola appunto».
Allora, è bene fermarsi a dire grazie e a mostrare la grande famiglia dell'Avis perché cresca ancora. Una serata di festa, previsto anche un saggio della ragazze della ginnastica artistica della Pro Patria.














