Una giornata storica per Varese. Questa mattina la città ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, undici anni dopo la visita del suo predecessore Giorgio Napolitano.
Il capo dello Stato ha preso parte all’apertura dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università dell’Insubria, per poi recarsi in via Albani per il taglio del nastro del nuovo palaghiaccio. Presente anche la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
Mattarella: «Nessun paese può affrontare le sfide di oggi da solo»
È la prima volta che un presidente della Repubblica interviene all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Insubria. Il modo più prestigioso per l’ateneo di aprire i festeggiamenti per i 25 anni di attività, che ricorrono nel 2023.
«Venticinque anni sono un’età giovanile – ha detto Mattarella nell’aula Magna di via Ravasi – ma l’Università dell’Insubria è una realtà consolidata e apprezzata per «apertura all’innovazione, dimensione internazionale, forte collegamento col territorio, non solo per il carattere diffuso degli atenei. Questo è un territorio dinamico, ricco di attività produttive, che svolge un ruolo di traino per l’economia».
Tanta Europa nelle parole del presidente della Repubblica. Gli esempi virtuosi del passato ma soprattutto le sfide di oggi e domani. «L’Unione Europe va costruita continuamente, giorno per giorno. Perché mutano le condizioni e gli oggetti da condurre all’integrazione.
Occorre continuare, malgrado affiorino ogni tanto illusioni di tornare a un tempo che non c’è più».
Tanti i temi. Tra questi la sanità: «Sempre di più – ha detto Mattarella – le prospettive di salute richiedono integrazione mondiale». Ma così gas e nuove energie, le migrazioni, «indotte in buona parte dai cambiamenti climatici», l’economia globalizzata, in cui grandi soggetti operano in maniera svincolata dagli altri».
Tutti impegni che, ha ribadito, «nessuno stato può affrontate da solo, ma richiedono una comune azione».
Tanto che Mattarella ha ricordato quando cinque anni fa, nel sessantesimo del Trattato di Roma, al Quirinale salutò le autorità presenti dicendo provocatoriamente che i paesi dell’Unione si dividono in due categorie: «Quelli piccoli e quelli che non hanno ancora capito di esserlo. Perché nessun paese è in grado di affrontare queste sfide da solo».
E oggi l’Europa deve tornare a essere un luogo di pace. «Si deve continuare a trasmettere questi valori. E gli atenei sono importanti – ha concluso – perché questo è dei giovani Non a caso è compito degli atenei occuparsi del futuro dei giovani. Auguri e buon anno accademico».
Il rettore: «Entriamo nel 25esimo anno con lo slancio e la passione di sempre»
«Siamo ancora giovani e pieni di sogni», ha esordito il rettore Angelo Tagliabue, parlando di una «università nata con radici profonde nel territorio, con vocazione nazionale e internazionale. Un ateneo diffuso che vuole crescere ancora».
Circa 35mila i dottori proclamati in questi anni, con un «tasso di occupabilità tra i migliori d’Italia».
«Cosa ci ha fatto crescere? – ha proseguito il rettore –. Noi mettiamo gli studenti al centro del nostro mondo. I professori sono in costante confronto con loro, sono disponibili, raggiungibili, in sinergia col personale tecnico-amministrativo. E poi la ricerca, che è il futuro dei nostri giovani e del nostro paese».
Ora c’è la sfida «più attuale, quella del Pnrr. Il nostro ateneo gestirà oltre 8 milione di euro nel progetto Nodes».
Ma «per rimanere ai vertici – ha concluso Tagliabue – occorre investire in professionalità. Entriamo nel 25esimo anno con lo slancio e la passione di sempre, per crescere e realizzare i nostri obiettivi».
La ministra: «Varese città con vocazione europea»
La ministra Bernini ha evidenziato «il ruolo fondamentale che le università svolgono nel trasmettere alle nuove generazioni i migliori valori europei. Varese è una città con vocazione europea, non solo per collocazione geografica. È luogo commistione e scambio. E da ciò nasce il confronto».
«Oggi – ha proseguito la ministra – il compito essenziale è quello di programmare un futuro diverso che valorizzi capacità e competenze dei giovani. Garantire alle nuove generazioni una prospettiva significa dar loro gli strumenti per affrontare la realtà. Dobbiamo dare sempre più forza e valore all’università e alla ricerca». Anche Bernini ha citato il Pnrr: «È un mondo che cambia, è una nuova prospettiva, un mutamento strutturale. Prevede Riforme e investimenti, di cui rendere sempre più partecipi i nostri atenei». Che sono una parte «indispensabile del percorso di crescita e di cura delle persone e dei territori dove si trovano. Le università sono antenne che connettono il territorio col suo tessuto imprenditoriale e associativo e con l’orizzonte internazionale».
Per quanto riguarda l’Insubria, «è tra i migliori atenei per tasso di occupabilità e tra le università virtuose proprio per il ricambio dei docenti e del personale amministrativo». Dopo aver citato il centro di ricerca sull’invecchiamento di successo a cui si sta lavorando a Busto Arsizio, la ministra ha augurato «che voi possiate spegnere tante altre candeline, ma accendere ancora tanti sogni nei vostri, nostri studenti».
Una “lezione” sull’Europa
Vincenzo Salvatore, professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo «Dall’Europa del diritto all’Europa dei diritti». E, ricordando le conquiste del sistema Erasmus, ha affermato che la storia della Ue è una storia di successo: «Il futuro dipenderà dalla capacità di affrontare le nuove sfide». E l’esempio virtuoso della gestione della pandemia dovrà essere replicato per i problemi legati a politiche energetiche e cambiamento climatico. «L’università ha un ruolo fondamentale nell’instillare nei giovani uno spirito europeo», ha concluso il docente.
Sono intervenuti anche Cecilia Pellicanò per il personale tecnico-amministrativo, ponendo l’accento sul ruolo non semplice e sulle difficoltà di questa categoria che non opera sotto i riflettori, e Margherita Crespi, rappresentante degli studenti nel Senato accademico, che ha elogiato l’impegno profuso dall’ateneo in fatto di sviluppo sostenibile, internazionalizzazione e opportunità di stage e tirocini.
Il parterre delle autorità. C'è anche Letizia Moratti
Ovviamente nutritissimo il parterre delle autorità intervenute, a partire dal governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana. Presenti anche il prefetto di Varese Salvatore Rosario Pasquariello e il prefetto di Como Andrea Polichetti, il sindaco di Varese Davide Galimberti e il sindaco di Como Alessandro Rapinese, i presidenti della Provincia di Varese Emanuele Antonelli e della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca.
Hanno partecipato anche i senatori Alessandro Alfieri e Giusy Versace, i deputati Chiara Braga, Stefano Candiani, Maria Chiara Gadda e Andrea Pellicini, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri. Presenti diversi rettori e prorettori in rappresentanza delle università lombarde e non solo.
C'era anche Letizia Moratti, ex vicepresidente regionale e candidata alle elezioni lombarde del prossimo anno.