A Castellanza arrivano dei "presìdi di gentilezza".
Per migliorare la qualità della vita all’interno di una città non sono necessari solo interventi strutturali, come ad esempio il rifacimento delle strade o la manutenzione del verde, ma servono anche iniziative che incentivino lo spirito di comunità e l’attenzione per chi vive intorno a noi.
In quest’ottica si inserisce l’attività dell’assessorato alla gentilezza di Castellanza, che sin dalla sua nascita si propone di coinvolgere i castellanzesi in “buone pratiche di gentilezza che si traducano in azioni concrete e positive, messe in atto con e per i cittadini”.
«Una pratica di gentilezza ripetuta più e più volte diventa un’abitudine – spiega l’assessore alla gentilezza Cristina Borroni – In questo modo se ogni individuo agisce abitualmente con gentilezza, diffondendo le buone pratiche all’interno del proprio quartiere e della città, le stesse comunità potranno essere più accoglienti, migliorando anche il benessere dei suoi abitanti».
È per questo che in occasione delle Giornate Nazionali dei Presidi di Gentilezza per la Pace l’assessorato ha deciso di installare, presso la biblioteca, in comune e all’interno delle sedi delle associazioni e nei negozi che aderiranno all’iniziativa, dei Presidi della Gentilezza.
«Si tratta – prosegue l’assessore Borroni – di alcune scatole che serviranno a raccogliere degli appositi questionari creati per l’occasione; su questi fogli chiunque lo desideri potrà raccontare un’esperienza positiva vissuta in città e proporre un’iniziativa che potrebbe favorire la vita di comunità.
I questionari potranno essere compilati sia in forma anonima sia lasciando i propri recapiti nel caso in cui chi proporrà le diverse iniziative desideri essere coinvolto nella loro realizzazione».
L’intenzione dell’amministrazione è quella di raccogliere le esperienze raccontate dai cittadini per renderle pubbliche e aiutare a far scoprire i molti aspetti positivi della vita cittadina, spesso dovuti allo spirito di accoglienza e all’altruismo di chi vi abita.
«È un’iniziativa molto semplice che può assumere un valore immenso – conclude Cristina Borroni – perché aiuta a guardare alle tante esperienze positive che viviamo e che possiamo diffondere; allo stesso modo aiuta a scoprire la bellezza della vita di un comunità e a guardare con speranza al futuro, una speranza che non è solo illusione, ma che parte da esperienze vissute e condivise».