«Una fiumana di opportunità». Con questa frase don Giovanni Patella vuole riassumere questi dieci anni a Busto Arsizio, nella parrocchia e oratorio di San Giovanni.
Il sacerdote, che a settembre verrà trasferito a Busto Garolfo, di fronte alla domanda, don come ha trovato la realtà bustese, lui insiste sulle numerose opportunità offerte: «Tanta gente, tante potenzialità, una pastorale giovanile molto viva, potenzialmente incredibile. Forse bisognerebbe potenziare un sostegno da parte del Comune».
Don Giovanni, dunque, ieri ha iniziato il primo giorno del suo ultimo oratorio feriale a Busto Arsizio. Un bilancio – pur all’inizio – già positivo. Parlano chiaro i dati: 430 bambini, ma nei prossimi giorni di sicuro il numero è destinato a lievitare fino a oltrepassare i 600, cento i ragazzi delle scuole superiori con il ruolo di animatori e una trentina i volontari adulti che si occupano di cibo, pulizie, organizzazione.
Insomma una filiera che funziona alla perfezione. E un servizio insostituibile alle famiglie che al termine delle scuole, sanno di poter contare sull’oratorio, una struttura sicura, curata da tanti giovani animatori, capitanati da un don, tutti impegnati a impreziosire il tempo dei loro figli.
Dunque l’oratorio feriale di San Luigi è pronto a decollare. Animato dal tema di quest’anno “Batticuore” (comune a tutti gli oratori regionali), dedicato alle emozioni, l’oratorio di San Luigi ha già pronto il calendario delle gite: a Ondaland, al parco delle Cornelle e al mare di Varigotti. Poi i ragazzi si cimentano nei laboratori manuali, di musica, teatro, danza, nei compiti, giochi e animazione. E l’immancabile piscina.
Finalmente dopo due anni in cui l’oratorio era stato mutilato dalla pandemia, costretto a limitare le attività e sopprimere le gite, si torna a vivere nella struttura di via Miani. Poi non c’è tregua: al termine si preparano le valigie per la montagna e una grande città.
Dal 9 al 16 luglio la vacanza estiva è prenotata ad Auronzo di Cadore, nei pressi del lago di Misurina e dal 21 al 25 luglio con i ragazzi più grandi la meta è Barcellona.
Ma prima di lasciare, don Giovanni vorrebbe che si muovesse qualcosa anche per un progetto di cui l’oratorio ha davvero bisogno: la costruzione di un salone polifunzionale con sale dedicate all’ascolto, spazi per giochi, palestra e il rifacimento del manto dei campi di calcio e basket.