«Siete arrivati/tornati esattamente due mesi fa, il 1 marzo, alle 4 del mattino dopo un lungo viaggio, una fuga avventurosa e 12 ore, di notte, in piedi, alla frontiera polacca abbondantemente sotto zero, due notti a dormire in una stanzetta su un pavimento e tanta tanta paura nel cuore».
Così inizia il suo ricordo sui social don Giuseppe Tedesco. Ripercorrendo quegli infiniti chilometri, i timori, la trepidazione, la speranza. Poi l'arrivo a Busto Arsizio, nella notte ma con una luce nel cuore.
Conosceva bene quei bimbi, eppure «gli occhi non erano quelli spensierati dell’estate e delle vacanze natalizie , la salute dopo tutto quel freddo così così. In questi due mesi avete ricevuto tanto affetto, cure, trovato l’amicizia sincera di tanti compagni di scuola , di oratorio e di calcio, dell’associazione, l’attenzione premurosa di insegnanti, professori, medici, allenatori e amici italiani e ucraini. Passato giornate e serate belle con tutte le vostre sorelle e lunghe chiacchierate al telefono col papà».
Sono nate amicizie in grado di far ritrovare il sorriso e la serenità. «Che gioia vedere la vostra felicità nei vostri occhi e sentirla nei vostri abbracci - conclude don Tedesco. Preghiamo per la pace perché possiate tornare ad abbracciare anche il vostro papà che prega sempre per voi. Avanti così».