Azione Provincia di Varese dice la sua sulla situazione dell'ex Camping di Azzate, posto sotto sequestro, e che desta una «forte preoccupazione» secondo la nota dei rappresentanti sul territorio del partito di Carlo Calenda. Riceviamo e pubblichiamo.
«Il lago di Varese, per le sue caratteristiche ambientali e di fruibilità, è sicuramente una delle più significative ricchezze che la nostra provincia può vantare. Il lago non è solo uno specchio d’acqua, è storia e cultura, basti pensare alle palafitte e alla cooperativa dei pescatori, è sport, dimostrazione ne sono le nostre società canottieri e l’Hub degli atleti australiani e - non ultimo - è svago, grazie alle piste ciclabili.
Certo è stato molto maltrattato negli anni e, nonostante gli sforzi, la vicenda del camping di Azzate temiamo possa essere l’ennesimo sfregio.
Abbiamo seguito con molta attenzione il susseguirsi delle notizie e l’ultimo servizio trasmesso poche sere fa su una rete nazionale ha contribuito ad aumentare la nostra preoccupazione.
Ci ha lasciati sgomenti apprendere, almeno stando a quanto è stato raccontato dalla stampa, che la responsabilità nel causare il presunto danno ambientale sia da attribuirsi - quanto meno a titolo di omissione - a soggetti pubblici, che avrebbero dovuto invece operare per tutelare interessi collettivi.
Restiamo fiduciosi che la Giustizia, a seguito del provvedimento di sequestro dell’area, faccia il suo corso in tempi brevi e accerti le eventuali responsabilità e che quanto è accaduto non si ripeta.
Dopo gli sforzi fatti sia dall’associazione comuni rivieraschi che da tutti gli enti che hanno sottoscritto l’AQST, quando già si è deciso di sperimentare la balneabilità del lago, le foto di Azzate stringono il cuore. Tanto più se pensiamo che qualcuno ha già perso: l’ambiente, per primo, noi cittadini, che potevano godere dei benefici di un’area recuperata, ora trasformata in quella che sembra una discarica, ma anche l’economia che, dal rilancio dell’ex campeggio, avrebbe sicuramente iniziato un percorso virtuoso.
Di sicuro quello che ci auguriamo è che l’investitore, che appare estraneo ai fatti, non decida di abbandonare il suo progetto, altrimenti sancirebbe l’ennesima occasione persa dal nostro territorio.
Di tutta evidenza è che vi siano responsabilità di molteplice natura e per questo sicuramente la politica dovrà porsi delle domande rispetto alle proprie azioni. Il nostro partito, con coerenza e determinazione, continuerà a seguire la vicenda, auspicando che si possa trovare presto una soluzione».