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Territorio | 11 aprile 2022, 12:30

Posate a Induno le pietre d'inciampo dedicate a Emilio Comi e Giuseppe Sulmincio

Si tratta delle prime due delle tredici create dall'artista tedesco Demnig per i Caduti della provincia di Varese. Barcaro: «Queste pietre sono come un mosaico per la memoria che è di tutti». Cavallin: «Nostro dovere è quello di tramandare ai ragazzi la memoria, soprattutto alla luce di quello che sta avvenendo oggi in Europa»

Le pietre d'inciampo posate a Induno Olona

Le pietre d'inciampo posate a Induno Olona

Sabato a Induno Olona sono state posate due Pietre di Inciampo dedicate a Emilio Comi e Giuseppe Sulmincio, due partigiani indunesi arrestati dai nazifascisti nel 1943 e deportati nei campi di sterminio, dove morirono nel 1945.

Si tratta delle prime due pietre d'inciampo delle tredici create dall’artista tedesco Gunter Demnig per i caduti della rovincia di Varese.

All’evento erano presenti Ester De Tomasi, presidente della Sezione Provinciale dell'ANPI di Varese, Susanna Vanoni di ANPI Induno Olona, Francesca Boldrini, ricercatrice storica, Alberto Barcaro, vicepresidente della Provincia di Varese, Marco Cavallin, sindaco del Comune di Induno Olona, Cecilia Zaini, vicesindaco del Comune di Induno Olona, Emanuele Marin, assessore alla cultura del Comune di Induno Olona, gli alunni della scuola media accompagnati dai loro docenti e dalle loro famiglie e la famiglia Comi.

«Queste pietre d'inciampo sono come un mosaico per la memoria, come Provincia abbiamo patrocinato questa iniziativa e mi auguro che il mosaico provinciale si possa completare nel tempo - ha dichiarato Barcaro - le pietre sono il simbolo di un dolore privato che si pubblico, nomi che tornano a risuonare per tutti e che ci spingono ad interrogarci».

«In questo periodo - ha proseguito il vicepresidente della Provincia - in Europa stiamo vivendo un periodo difficile, la guerra fa uscire ciò che di più brutto abbiamo e queste pietre lo attestano: non è questo il mondo che vogliamo per i nostri figli. Grazie a chi ha organizzato questa cerimonia, le pietre resteranno per sempre parte del nostro patrimonio culturale, per non dimenticare, senza colori politici. La memoria è di tutti». 

«E' stata bella e molto significativa la presenza degli alunni della nostra scuola media, che hanno letto parti del libro "Se non ci ammazza i crucchi ne avrem da raccontare" di Francesca Boldrini, ricercatrice storica che ha ricostruito le biografie dei partigiani deportati e assassinati nei campi di concentramento nazisti - sottolinea il sindaco di Induno Marco Cavallin - Il nostro dovere è quello di tramandare ai ragazzi la Memoria, soprattutto alla luce di quanto sta avvenendo oggi in Europa».

«Un ringraziamento va da parte mia a Susanna Vanoni di ANPI Induno Olona, a Ester de Tomasi di ANPI Varese, grazie anche al consigliere provinciale Alberto Barcaro, grazie a Francesca Boldrini ed alle insegnanti per aver accompagnato gli alunni, grazie ai membri della famiglia Comi, presenti alla cerimonia» conclude il primo cittadino. 

Redazione

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