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| 04 aprile 2022, 16:00

Haiti, giochi d'acqua (oltre i giochi di guerra)

VIDEO. Alla Kay Pè Giuss i bimbi di suor Marcella si scatenano gioiosamente con gli educatori. Mentre i banditi trasformano i piccoli di un altro orfanotrofio in soldati

Haiti, giochi d'acqua (oltre i giochi di guerra)

La battaglia buona delle secchiellate divampa ad Haiti, alla Kay Pè Giuss. Uno spettacolo che rimiriamo, con i ragazzi di suor Marcella Catozza che si agitano felici nella piscinetta, l'acqua che lenisce gli effetti del calore e induce a giocare. Attorno, gli educatori simpaticamente provocano o vengono provocati. Alla fine, la battaglia coinvolge tutti, tra le risate.

Sono i giochi d'acqua, tanto pacifici quanto irresistibili. La missionaria bustocca si lascia andare a un commento gioioso: «Totini scatenati!». (il riferimento è alla casa delle piccole tartarughe, che ospita i bimbi disabili).

Haiti, sembra quello che potrebbe, dovrebbe essere: un Paese dei Caraibi, baciato dal sole e non dalla guerra, quella che non si fa notare ai piani alti della comunità internazionale.

Ma infuria, oltre quei giochi d'acqua. Perché apprendiamo che in un orfanotrofio sono giunti i banditi e hanno portato via dei bambini: li utilizzeranno (sì, come strumenti, come cose) nelle violenze quotidiane, dopo averli trasformati in soldati. 

Giochi d'acqua.

Giochi di guerra. 

In mezzo, il vuoto di un'umanità che non si interessa affatto al destino disperato dei bimbi di Haiti.

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Ma. Lu.

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