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Gallarate | 12 marzo 2022, 17:25

Gallarate, il grido dell’Istituto comprensivo Ponti: Pace!

In 500 alla manifestazione organizzata da insegnanti e genitori. Sventolio di bandiere, quasi tutte della pace. La dirigenza: «Ci prepariamo ad accogliere i bambini e i ragazzi ucraini»

Bambini e ragazzi "occupano" piazza Libertà e il sagrato di Santa Maria Assunta in nome della pace

Bambini e ragazzi "occupano" piazza Libertà e il sagrato di Santa Maria Assunta in nome della pace

La manifestazione “nata dal basso” è arrivata in alto. Molto in alto. Genitori e insegnanti dell’Istituto comprensivo Ponti pensavano di coinvolgere nel corteo per la pace, che oggi ha raggiunto piazza Libertà partendo dalla sede di via Confalonieri, 200 persone, adesione più, adesione meno. Ma probabilmente sono stati 500 o quasi i partecipanti all’iniziativa.

Un successo nato nelle classi delle sette scuole, tra infanzia, primarie e secondarie di primo grado, che compongono l’istituto. Comprensibilmente soddisfatto Stefano Scotti, genitore, fra i principali animatori della manifestazione: «I lavori e i materiali a tema pace realizzati nelle aule – precisava prima che il corteo partisse - sono stati il punto di partenza, la scintilla. Non è un caso che quei lavori siano qui, oggi. Sfileranno con noi». Accanto a lui, Federica Pozzi, altra “attivista”: «Ovviamente hanno giocato un ruolo importante insegnanti e Comitato genitori. Inoltre è maturata la necessità di parlare di più, all’interno delle classi, di quello che sta succedendo. Uno dei concetti che vorremmo fare passare ai bambini e ragazzi è che non sempre è possibile trovare delle soluzioni. Ma è sempre importante avviare dei percorsi, camminare. Per questo si è pensato a un corteo».

E il corteo è stato un lungo serpentone colorato che, lasciatosi alle spalle viale dei Tigli, ha raggiunto piazza Libertà. Mamme, papà, insegnanti, personale Ata, bambini, ragazzi e cagnolini. E ancora triscioni, bandiere (di gran lunga prevalenti quelle della pace), cartelli.

Bambini russi o ucraini presenti nell’Istituto? Così la coordinatrice vicaria Nadia Pisoni: «Pochissimi ma, ovviamente, in quelle classi il discorso è stato affrontato con particolare delicatezza. Dovremo inoltre concentrarci sui bambini che arriveranno. Non sarà facile anche se dovrebbero parlare inglese, il che sarebbe d’aiuto». Quanti dovranno essere inseriti al Ponti? «Per ora non lo sappiamo – spiega la dirigente, Francesca Capello, da piazza Libertà – abbiamo avuto un incontro con l’Amministrazione comunale e anche loro non hanno grandi certezze. Noi, come gli altri Istituti, cercheremo di farci trovare pronti».

La preside, come si diceva una volta, non può dilungarsi: i ragazzi le stanno consegnando i lavori fatti in classe: striscioni, disegni, cartelli, perfino un libro. Saranno esposti in una mostra. Il cui messaggio sarà lo stesso gridato davanti alla basilica: «Pace!».

 

Certe iniziative non smuovono i potenti, non fermano i carri armati. Non servono, si potrebbe dire, ma sono indispensabili.

Stefano Tosi

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