Oggi è stata celebrata una messa per Francesco Bonfanti, nella "sorella" di Busto Arsizio, ovvero a Crespi d'Adda: sono trascorsi già due anni.
Crespi che si sta muovendo per organizzare qualcosa di speciale in suo onore. Francesco, classe 1956, è stato ricordato in diversi modi, ma c'è un'immagine che ha utilizzato un'amica e ci piace moltissimo. «Arrivano i giorni in cui Francesco cominciava a curare il suo orto - spiega - Diceva che questo era per lui il vero inizio di un nuovo anno, secondo il ritmo della natura, quella natura semplice, spontanea e generosa che tanto gli piaceva».
Ci ritroviamo allora tutti a Crespi d'Adda, nel suo orto, e restiamo a guardare gli sforzi iniziali, la natura che si risveglia e risponde alle domande dell'uomo perché la sa rispettare, anni ne trae spunto e giovamento.
Certo, stando lì con il capo chino a lavorare, il "Bonfa" avrebbe sentito magari un aggiornamento sulla Pro Patria, che in questi giorni tristemente significa "sul campo", ma societario e avrebbe detto una cosa guizzante delle sue. Con la mente che correva già a Vercelli, ovvero alle cose che contano: vivere e sudarsi sempre tutto, ma anche trovare il tempo e lo spazio per sorridere.
Si chiude una giornata strana, anche per la sua Pro. Una giornata in cui sarebbe stato meglio fermarsi e guardare i germogli. Ma forse Francesco avrebbe già smesso di ascoltare ogni altro rumore: c'è da vivere e colorare l'orto per rendere felici se stessi e gli altri, la primavera non può trovarci impreparati.