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Economia | 01 marzo 2022, 18:05

Più tasse per i nuovi frontalieri dopo l'accordo sull'imposizione stretto tra la Svizzera e l'Italia

L'accordo prevede la fine del versamento dei ristorni a partire dal 2033 e un aumento del carico fiscale per i nuovi lavoratori frontalieri: oggi in Ticino ce ne sono circa 74.000 in arrivo dall’Italia

Più tasse per i nuovi frontalieri dopo l'accordo sull'imposizione stretto tra la Svizzera e l'Italia

Dopo la Camera dei Cantoni nel dicembre scorso, anche il Camera del popolo ha approvato oggi – con 186 voti a 4 e 2 astensioni – l'accordo sull'imposizione dei frontalieri stretto tra la Svizzera e l'Italia.

Malgrado una proposta, poi respinta, di sospensione delle procedure di ratifica presentata dal deputato ticinese Piero Marchesi (UDC, destra sovranista), il dossier è stato accettato perché ritenuto vantaggioso per entrambe le parti. Per essere applicato, l’intesa deve però ancora essere ratificata in Italia.

L’accordo siglato tra i due Paesi nel dicembre del 2020, tra le altre cose, prevede la fine del versamento dei ristorni a partire dal 2033 e un aumento del carico fiscale per i nuovi lavoratori frontalieri (oggi, in Ticino, ce ne sono circa 74'000 in arrivo dal confine con l’Italia).

Chi verrà assunto dopo l’entrata in vigore dell’accordo si vedrà inoltre trattenere in Svizzera l’80% (mentre oggi è il 60%) dell’imposta ordinaria alla fonte e sarà tassato anche in Italia. Per i frontalieri assunti fra il 31 dicembre 2018 e l’entrata in vigore dell’accordo, invece, non cambierà nulla.

da LuganoLife.it

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