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Territorio | 21 febbraio 2022, 18:14

Frontalieri, i Comuni chiedono la distribuzione diretta dei ristorni, anche per quelli che non raggiungono il 4% di residenti

Sono 22, tra cui anche Varese, Tradate e Gallarate, le amministrazioni ad aver presentato finora un'istanza alla Provincia di Varese, ai quali potranno aggiungersi tutti i Comuni a 20 km dal confine che non ricevono i fondi direttamente

Frontalieri, i Comuni chiedono la distribuzione diretta dei ristorni, anche per quelli che non raggiungono il 4% di residenti

I Comuni di frontiera con la Svizzera della provincia di Varese uniti in un'istanza per chiedere la gestione diretta dei ristorni, mediante la condivisione delle opere principali individuate dalle amministrazioni di concerto con la provincia.

Questo sulla base delle recenti disposizioni del Parlamento, che venendo incontro alla richiesta dell’Associazione Comuni italiani di confine, ha accolto la possibilità di una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse derivanti dai ristorni dei frontalieri, così da consentire di investire per la spesa corrente il 50% dei ristorni relativi al 2022 e 2023.

Gli enti al momento sottoscrittori, ai quali potranno aggiungersene altri che sono situati entro i 20 chilometri dal confine che possono applicare ai lavoratori residenti che operano oltreconfine la qualificazione di frontaliero, sono 22: Luvinate, Barasso, Lozza, Buguggiate, Casciago, Azzate, Daverio, Gazzada, Jerago con Orago, Morazzone, Crosio della Valle, Venegono Inferiore, Casale Litta, Mornago, Comerio, Brunello, Arsago Seprio, Oggiona, Comabbio, Varese, Tradate, Gallarate. 

La richiesta dell'istanza dunque è quella di prevedere la possibilità di attivare un accordo con la Provincia di Varese al fine di destinare le somme attribuite da Regione Lombardia ad opere di interesse collettivo, da concordare annualmente con l'ente territorialmente competente, in modo da soddisfare al meglio le esigenze dei frontalieri. Questo in ragione dell’aumento delle risorse disponibili e in relazione al numero dei frontalieri presenti in ogni comune. 

I Comuni chiedono anche agli enti sovracomunali preposti, che nei prossimi provvedimenti di ripartizione venga rimosso il raggiungimento del requisito del 4% per l’ottenimento della distribuzione diretta dei fondi a ciascun Comune, così da poter ricevere l’assegnazione diretta delle somme ai comuni beneficiari. 

Potranno aggiungersi all'iniziativa tutti i Comuni che all'interno dei 20 km dal confine non ricevono i ristorni direttamente.

L’istanza è stata presentata al consigliere provinciale delegato al Bilancio Mattia Premazzi che si farà promotore del tavolo di confronto con i Comuni di frontiera in merito alle tematiche sollevate nell’istanza.

Redazione


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