Dove eravamo rimasti? A una squadra che il campo, supremo dirimente di ogni parere uguale ma contrario, aveva palesemente giudicato inadeguata a rimanere in Serie A: tre vittorie, nove sconfitte.
Quella squadra è implosa. E più delle sue contraddizioni tecniche - giusto per citarne alcune: la scarsissima tenuta difensiva, l’assenza di ordine e gioco corale nella manovra offensiva, la scarsa propensione al tiro da fuori, la non compiuta integrazione di Alessandro Gentile nel tessuto tecnico, le diverse pedine messe fuori ruolo - hanno potuto altri fattori: in primis la volontà degli stessi giocatori di lasciare il loro nido stagionale.
La nuova Varese, però, non esiste ancora. Tanto che oggi andrà con otto atleti “veri” a giocarsi una delle partite della vita del suo cammino annuale, quella contro la Fortitudo Bologna (palla a due ore 20.45), che con la Openjobmetis (e con Cremona) condivide l’ultimo posto in classifica. Mancherà anche Nicolò Virginio, e non è una notizia così banale in tale penuria di materiale tecnico: al suo posto Luca Belotti, classe 2005, che insieme al più noto (classe 2002) Matteo Librizzi, completerà il roster per arrivare a quota dieci.
Per ora, al posto dei partenti John Egbunu, Jalen Jones e Trey Kell, è arrivato solo un sostituto, ovvero il gradito ritorno Siim-Sander Vene (leggi qui), ala estone che porterà intelligenza, conoscenza del gioco e disciplina tattica, ma che è capace di dare il meglio di sé in un contesto con responsabilità, ruoli e tessuto già ben definiti, contesto estraneo alla Varese attuale. Mancano ancora un nuovo centro e una nuova guardia: il mercato è bloccato.
Ma c’è di più: il gruppo guidato da coach Adriano Vertemati si è allenato per la prima volta insieme ieri dopo due settimane di stop imposte dalle regole che governano l’attuale fase della pandemia. Nel mezzo solo (pochi) allenamenti individuali. Il dirigente Max Ferriuolo, in occasione della presentazione di Vene l’altro giorno, ha usato parole che rendono pienamente l’idea: «Stiamo preparando la gara contro la Fortitudo alla lavagna…».
La sfida salvezza per eccellenza ha il pregresso diffusamente spiegato nelle righe precedenti: alzi la mano chi ne riesce a trovare uno peggiore. Di fronte una Bologna che è sì stata vittima allo stesso modo del virus (anche qui stop e quarantena) ma ne è uscita prima, si è allenata nell’ultima settimana e soprattutto è… completa. Anche qui una rivoluzione: fuori l’allenatore (via Repesa e dentro Martino) e tre stranieri (Richardson, Ashley e Gudmunsson sono stati sostituiti da Durham, Feldeine e Charalampopulos; dentro anche l’italiano Borra). Oggi esordirà anche l’ultima novità: la guardia Branden Frazier.
La differenza sostanziale con Varese? Sotto le due torri la rivoluzione è stata completata.
Qui PalaDozza: si accettano miracoli.
FORTITUDO KIGILI BOLOGNA-OPENJOBMETIS VARESE (ore 20.45, PalaDozza)
BOLOGNA: 2 Manna, 4 Aradori, 7 Durham, 8 Zedda, 9 Procida, 12 Benzing, 14 Feldeine, 33 Charalampopulos, 35 Totè, 41 Groselle, 45 Frazier. All. Martino.
OPENJOBMETIS VARESE: 5 Gentile, 7 Beane, 9 Sorokas, 10 De Nicolao, 11 Vene, 13 Librizzi, 21 Ferrero, 30 Caruso, 45 Keene, 98 Bellotti. All. Vertemati.
ARBITRI: Mazzoni, Martolini, Gonella.
TV - Diretta RaiSport, Eurosportplayer, varesenoi.it (diretta testuale quarto per quarto)