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Economia | 05 gennaio 2022, 12:47

I saldi tra desideri e regole in tempo di Covid. Sei persone su dieci hanno voglia di spendere di più

Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi base per il corretto acquisto degli articoli

I saldi tra desideri e regole in tempo di Covid. Sei persone su dieci hanno voglia di spendere di più

La voglia di acquistare c'è, più dell'anno scorso: sei su dieci vorrebbero spendere qualcosa di più. Ma ci sono anche principi base da seguire per il corretto acquisto degli articoli in saldo, ricordano Federazione Moda Italia e Confcommercio. Eccoli, alla partenza dei saldi oggi mercoledì 5 gennaio in Lombardia.

I principi

​1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente

L'indagine

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio le famiglie destineranno un budget di spesa complessivo fino a 275 euro, contro i 254 dell’anno scorso. Per oltre l’80% dei consumatori i saldi sono un modo per rinnovare il guardaroba facendo magari qualche affare.

Tra gli articoli più richiesti, in testa alle preferenze, abbigliamento (93,4%) e calzature (84,1%), mentre a registrare i maggiori incrementi rispetto all’anno scorso sono articoli sportivi e accessori, rispettivamente +7,7% e +5,8%; tra i canali di acquisto, i negozi di fiducia si confermano al primo posto per la metà degli italiani, mentre l’online viene scelto dal 40% e prevalentemente per l’acquisto di articoli di moda.

Tuttavia, l’incertezza dell’attuale fase economica si fa sentire trovando conferma nei comportamenti dei consumatori: infatti, tra chi non acquisterà in saldo (quasi il 40%) oltre la metà lo farà per risparmiare, mentre tra coloro che faranno acquisti aumenta la quota di chi spenderà come l’anno scorso (+4,1%).

Il 60% circa delle imprese del commercio al dettaglio ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio per i saldi non sarà molto diverso da quello dello scorso anno. C’è però una piccola minoranza in cui prevale ancora un pessimismo diffuso sull’andamento degli affari.  

Infine per meglio affrontare l’emergenza Covid, il 42,7% delle imprese ha fatto ricorso anche all’e-commerce. Questi i principali risultati dell’indagine sui saldi invernali 2022 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia.

È pari al 62,3% la quota di coloro che hanno in programma di effettuare acquisti durante i prossimi saldi invernali. Un dato pressoché stabile rispetto a quello dello scorso anno (-1,7%).

L’analisi in serie storica circa la propensione all’acquisto mostra un trend in crescita: da gennaio 2015 ad oggi, la percentuale di coloro che effettueranno acquisti è aumentata di 11,3 punti percentuali.

 

Redazione

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