Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato un ordine del giorno che stanzia 780 mila euro per la manutenzione straordinaria e per la riattivazione della teleferica Curiglia – Monteviasco per 430 mila euro e la riqualificazione di diverse strade agro-silvo-pastorali nei Comuni di Maccagno, Porto Valtravaglia, Castelveccana, Brenta e Casalzuigno per 350 mila euro.
Promotrice dell'iniziativa la vicepresidente del consiglio regionale, la varesina Francesca Brianza.
«Con queste risorse - commenta Brianza - sarà possibile riattivare la teleferica per il trasporto merci e materiali, unico modo per servire il paese di Monteviasco e per far vivere la comunità e le sue attività commerciali. Queste risorse sono fondamentali per uno sviluppo economico e turistico di questo borgo che non è raggiungibile tramite strade carrabili ma solo attraverso una ripida mulattiera. Un’opera che darà rilancio all’intera valle e donerà nuovo splendore a Monteviasco autentico gioiello della valle Dumentina».
«Altrettanto fondamentali sono le risorse economiche destinate alla riapertura delle strade agro-silvo-pastorali bloccate a causa delle calamità naturali. Questi interventi risultano cruciali per l’accessibilità, notoriamente molto critica, di diverse aree montane» aggiunge la consigliera regionale.
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Comunità Montana Valli del Verbano Simone Castoldi.
«La percorribilità di queste strade mette in condizione il territorio di riavviare le produzioni agricole e boschive molto diffuse in queste aree - dichiara Castoldi - l’accesso a queste vie risulta altresì estremamente importante per quanto riguarda la sicurezza in quanto unico collegamento utilizzabile in caso di incendio boschivo o altre calamità».
«Questi fondi - conclude Brianza - sono frutto di una ripartizione di risorse scaturite dalla manovra di bilancio regionale 2022-2024 approvata dal Consiglio Regionale e che in sostanza aggiunge un ulteriore miliardo di euro al Piano Lombardia per il finanziamento di investimenti infrastrutturali sul territorio lombardo».














