Formidabili questi quattro giorni. Anche se il campionato è ancora lungo, praticamente alle prime battute. A Stadio Aperto, visto che i tigrotti si sono messi alla prova nel turno infrasettimanale, li abbiamo lasciati riposare per avviare invece una prima analisi. Con il giornalista di VareseSport e Busto Sport del lunedì su Radio Busto Live (nonché panathleta) Giovanni Castiglioni e con il tifosissimo Marco Grecchi, che ci ha rivelato anche dei particolari dal suo punto di osservazione a Legnago.
Felicità è anche saltare
Prima tappa in Veneto, dunque. «Ha vinto la più forte» ha detto senza esitazioni il giornalista Giovanni Castiglioni « e questo sottolinea un discorso più ampio, Prina continua ad ammannirci, bisogna lasciarsi 5 squadre dietro». Il Legnago era una di queste: «I valori mi sono sembrati parecchio diversi e il risultato non è congruo, una superiorità netta nel gioco, da parte della Pro, nell'interpretazione salvo una piccola parentesi».
I giornali veneti hanno mormorato invece di una Pro Patria non irresistibile. «In tribuna però non è stato così - assicura Grecchi, che ha visto la partita assieme a tifosi del Legnago - tutti molto sportivi, piuttosto arrabbiati con allenatore e portiere». Fa dell'autoironia: «Pensavo che Molinari fosse in fase di involuzione, invece le ultime due partite l'hanno visto tra i migliori. Così Galli, uno stantuffo e con una certa precisione».
Proprio Grecchi ci restituisce , invece, un "fuorionda" bellissimo: «Mi dicono che Prina non si fermi mai in campo da giocatori e allenatore avversari, io in effetti ho visto così domenica scorsa allo Speroni, cioè che esce con Turotti. Questa volta però il direttore sportivo è uscito velocissimo verso gli spogliatoi e il mister che esultava come un ultras, gli è corso dietro quasi saltandogli in spalla».
Una sorta di abbraccio che sprigiona la felicità del risultato e della prestazione. Poi Grecchi mantiene la sospensione di giudizio sul lavoro in corso, «recupero di altri giocatori e idee più chiare cominciano a farsi vedere » dice prudentemente.
Colpito anche dall'immagine di Legnago, Castiglioni osserva: «Prina è molto protocollare, mi piacerebbe si lasciasse andare di più». Fermo restando che quelli che contano sono i risultati, ribadisce.
Coltivare il futuro
Si è tornati anche sulla gara contro gli altoatesini e su Javorcic. Con un monito a non farsi inghiottire da vane nostalgie, al netto della gratitudine per l'ex mister: «Il passato va conservato - ha detto Castiglioni - Ma guardando il presente e coltivando il futuro».
È una Pro diversa, creativa, propositiva, quella che si è vista, ed è un piacere anche parlarne insieme.
Mentre si discute, la Pro Vercelli sta pareggiando, poi vincerà contro la Giana. In ogni caso si attende la gara di domenica 24 con serenità. I piemontesi dovrebbero anche essere più stanchi.
Che ci si aspetta da noi, che è ciò che importa? Più una Pro Patria come quella contro il Südtirol o il Padova (quest'ultima, con risultato differente, prego).
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