È carico, ma soprattutto Matteo Bianchi sa di aver fatto il possibile per raggiungere gli elettori varesini e per trasmettere la sua visione di città. Parla seduto davanti ad una foto di Palazzo Estense, «che spero diventi la mia seconda casa e quella di tutti i cittadini che potranno visitarlo. È la conclusione di una campagna elettorale entusiasmante che ha toccato il cuore dei varesini. Oltre agli aspetti di natura programmatica, abbiamo cercato di stimolare l’entusiasmo di una città che versa in uno stato di accartocciamento e dalle potenzialità inespresse che la nostra coalizione ha voluto cercare di mettere a sistema».
«Crediamo che la persona debba essere messa al centro di un’amministrazione attenta e il dinamismo imprenditoriale di Varese sia un elemento fondamentale su cui investire, a tal proposito ringrazio Silvio Berlusconi per il suo sostegno. Tanti cittadini ci stanno dimostrando il loro affetto e in questo percorso conta alla fine che le persone parlino bene di te, ti stimino e siano vicine ad un gruppo che ha mostrato tanta voglia di fare e arrivare al cuore dei varesini».
Stasera il comizio da piazza Podestà, dove sono attesi Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Massimiliano Salini, Daniela Santanchè e Maurizio Lupi, «che ringrazio per essere presenti e puntuali sui problemi varesini. Non discuto il trascorso politico di nessuno, come di tutti quelli che credono nella mia coalizione e nell'offerta politica di Varese».
E poi l’appello al voto: «Mi rivolgo agli elettori di Galimberti che sono rimasti delusi da un atteggiamento un po’ tignoso nei mostri confronti mostrato in ballottaggio, ma soprattutto agli altri agli elettori che sono rimasti a casa: governare con il sostegno di un quarto degli aventi diritti è troppo poco, bisogna perseguire coesione e aprirci a tutte le categorie di cittadini».














