Fiducia e responsabilità, come due valori, due progetti, due impegni a poche ore dal voto.
Due, soprattutto, messaggi con cui il candidato del centrodestra Matteo Bianchi vuole raggiungere chi in queste settimane è stato sulla bocca di tutti i politici, locali e nazionali: gli astenuti.
Bianchi li approccia in maniera diversa da tutti altri. Non cerca semplicemente di andare a strappare il loro consenso, cerca di parlare loro e capirli: «Chi non è andato a votare al primo turno è stato continuamente attaccato: dare sempre la colpa a qualcuno è il gioco prediletto di molti, d’altronde. Beh, non serve a nulla e non li porterà a votare. Bisogna invece comprendere che dietro ogni voto non espresso esiste una persona, un giovane, un anziano, un lavoratore, uno studente che semplicemente ha smesso di credere nella politica. Bisogna capirne le motivazioni, bisogna cercare di comprendere perché tutti loro hanno deciso di rinunciare a un diritto e a determinare una scelta importante E anche l'amministrazione attuale dovrebbe fare “mea culpa”, perché quel 50% è sicuramente determinato anche dalla sua visione pressappochista».
Bianchi continua: «A queste persone si deve invece parlare a cuore aperto: meno si vota e più il potere rimane in mano a quei pochi che hanno causato tale disaffezione, a quella lobby che - come fosse un disegno strategico - allontana la gente della politica per poter fare i propri interessi. Se al ballottaggio andasse ancora una volta il 50% degli aventi diritto, il sindaco eletto - chiunque egli sia - sarebbe il sindaco del 25% dei varesini: non può essere una cosa corretta, da qualsiasi parte la si veda. Chi non vota fa il gioco dei pochi».
E allora «ricordatevi sempre che forse l'unico momento di totale libertà lo si può vivere nella cabina elettorale: in mezzo alle tendine ci siete solo voi, la matita e quel pezzo di carta che è la linea di separazione tra democrazia e non democrazia. In quella cabina l'ideale, il pensiero, il passato, il futuro si fanno mina, che deflagra nella matita per far capire alle persone che governano e che hanno governato che tu non solo esisti, ma sei determinante. Sempre. Solo andando al voto il sindaco diventa l’alleato dei cittadini».













