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| 06 settembre 2021, 16:30

La voce di Mengoni e la risata di Renato: questo "supersalone" che ci fa guardare avanti

Le immagini della serata di festa si uniscono a quelle della fiera. Filo conduttore riprendersi le sfide e le gioie della vita. Quegli alberi che "cantano"

La voce di Mengoni e la risata di Renato: questo "supersalone" che ci fa guardare avanti

C'è il momento in cui il presidente Mattarella decide che parlerà al Supersalone, non si limiterà ad ascoltare e a tagliare il nastro, perché a volte le parole sono troppo importanti. E c'è la musica che unisce il suo messaggio: quella di Marco Mengoni, protagonista dell'evento inaugurale alla Triennale per il Salone del Mobile. E ancora, c'è un volto caro al nostro territorio, che manda tutto questa carica di fiducia con una risata: è quello di Renato Pozzetto.

Sono attimi e situazioni così differenti, eppure tutti insieme fanno rivivere. Fanno sentire dentro sempre più forte la speranza che possiamo riprenderci le sfide ma anche le gioie della vita.

Il primo giorno a Rho (LEGGI QUI), con gli eventi ufficiali e gli stand visitati, ha raccontato il risveglio della fiera e le sue speranze. Ma il Salone è sempre connesso fortemente con la città ed ecco l'evento "Marco risuona", poche ore prima alla Triennale. 

L'arte di Marco

Marco è Marco Mengoni, un set up esclusivo per il cantautore che, accompagnato da pianoforte, contrabbasso, chitarra, batteria e quattro cori. Scorrono i suoi brani più cari: L’Essenziale, Proteggiti da me, Ti ho voluto bene veramente, Hola oltre a Ma stasera, il nuovo singolo, già certificato platino, una inedita cover di I’d rather go blind di Etta James e una versione di What the world needs now is love di Burt Bacharach.

I messaggi sono rafforzati con l’installazione sonora “Resonantrees performing Marco Mengoni” ideata e realizzata dal Sound Artist Federico Ortica con al centro la voce del cantautore. È all’interno del “Bosco di Forestami”, che segna il percorso d’ingresso al “supersalone” a Rho, una “foresta urbana risuonante” fatta di molteplici essenze, e in cui si potrà interagire sia a livello multisensoriale che a livello emozionale con la fonte sonora stessa. Gli alberi – grazie all’applicazione di speciali trasduttori che “mettono in risonanza” le diverse piante – diventano generatori di onde acustiche, facendo risuonare la voce e le melodie di Mengoni. Un approccio multisensoriale e multidimensionale.

Voglia di sorridere

Mengoni ha fatto poi il bis, cantando l'inno di Mameli per Mattarella.  Ma tornando alle immagini della festa, trattiene lo sguardo un'altra immagine: Renato Pozzetto, la sua risata che si riversa fin dagli occhi.

È accanto a Enrico Bertolino e il buonumore è assicurato già così. Più di tutto, perché è una serata normale, e quindi così speciale. Una serata che spinge a guardare avanti, ancora.

Ma. Lu.

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