Grazie all'ultima variazione di bilancio approvata dal consiglio comunale di Induno Olona, la cittadina della Valceresio ha stanziato 1 milione di euro in più per le opere pubbliche, che vanno a sommarsi ai fondi già disponibili ed arrivare ad un totale di 4 milioni e 700 mila euro tenendo conto degli stanziamenti del 2021 e degli anni precedenti per lavori ancora in via di realizzazione.
«Abbiamo conservato gli stanziamenti sulle manutenzioni straordinarie e abbiamo aumentato quelli a disposizione per le manutenzioni ordinarie - spiega il sindaco Marco Cavallin - la cosa importante è che non si sono accesi nuovi mutui per avere disponibile questa grande somma complessiva: la nostra precisa scelta politica è stata di non aumentare l’indebitamento oneroso del nostro Comune, che andrebbe a pesare sulle nuove generazioni».
Molto hanno inciso i 719 mila euro ottenuti da Rfi come compensazione dei disagi subiti per la presenza del cantiere ferroviario: una trattativa lunga che ha avuto un esito positivo per Induno.
«Nel bilancio 2021 - continua il sindaco - non sono previsti aumenti di imposte comunali contrariamente a quanto succede in altri Comuni omogenei al nostro. A fronte dell’emergenza economica, Induno mette sul piatto ben 120 mila euro per diminuire la Tari alle attività economiche e sono previsti sussidi straordinari a enti meritori che ne hanno necessità, come per esempio i 30 mila euro per la scuola d’infanzia Malnati».
La pandemia ha condizionato fortemente il bilancio dell’anno scorso e di quest’anno, «tanto è vero - spiega Cavallin - che il 2020 si è chiuso con un cospicuo avanzo di amministrazione di circa 1,3 milioni di euro al netto degli importi vincolati per legge, generato in larghissima parte da minori costi "una-tantum" determinati dal lockdown».
Con questo bilancio, Induno Olona vuole guardare con fiducia al futuro prossimo. «Dopo il tempo dell'emergenza e quello della prudenza, che ancora non è finito - sottolinea il primo cittadino - oggi deve cominciare il tempo della fiducia nella ripresa, anche della vita sociale: per questo abbiamo messo i mezzi necessari per ricominciare anche con le proposte culturali e per le attività indirizzate alle categorie deboli come la sistemazione e la riapertura, speriamo a breve, del Centro Sociale Rebelòt vorremmo che ne divenisse il simbolo».