"Sogno, progetto, opportunità"; sono i tre pilastri ben scolpiti del progetto "Officine dell'Acqua" che stamattina, 24 giugno, ha aperto ufficialmente i battenti nel cuore di Laveno Mombello, negli ex magazzini delle Ferrovie Nord, che verranno riqualificati, diventando luogo di custodia delle tradizioni lacustri, ma anche e forse soprattutto di formazione e di progettazione del futuro del territorio.
Un sogno partito da Avev, l'associazione Vele d'Epoca Verbano, che è diventato realtà grazie alla collaborazione dell'amministrazione comunale lavenese, di Trenord e di Regione Lombardia. «Quello che era un sogno è diventato un progetto molto ambizioso - ha sottolineato Alessandro Corti, presidente di Avev - le Officine dell'Acqua sono un luogo pensato soprattutto per i giovani, dove si potranno conoscere le tradizioni, per meglio capire il presente e per poi progettare un futuro migliore, questa è la scommessa».
Oltre ad uno spazio espositivo e museale, l'area che è grande oltre 1300 mq, conterrà delle aule per convegni, mostre e didattica, diventando una sorta di polo culturale, formativo e del lavoro di tutto il Lago Maggiore; un progetto ambizioso di medio e lungo periodo, che detto in cifre "vale" circa 1 milione e mezzo di euro. L'edificio sarà indipendente dal punto di vista energetico e l'associazione ha già iniziato a dare la "caccia" a bandi e finanziamenti.
«Vogliamo trasformare la conoscenza in opportunità - ha spiegato Paolo Sivelli, direttore di Avev - si tratta di un progetto che ha un futuro che affonda le sue radici nelle tradizioni del nostro territorio. Accanto all'area espositiva dove mostrare il passato del lago Maggiore e dell'importanza dell'acqua, ci saranno spazi dedicati alla formazione e ai corsi ad esempio di costruzione e restauro delle imbarcazioni in legno e al primo piano un'area dove giovani artisti e giovani artigiani potranno mettere in mostra il loro lavoro».
Corsi che in realtà sono già cominciati, anche se in un'altra sede al momento, e che si divideranno tra quelli di durata breve, ovvero un fine settimana e quelli di lunga durata che possono arrivare a tre anni, fondamentali per formare figure professionali di grande importanza nei cantieri navali, come i maestri d'ascia, che stanno scomparendo, come ha spiegato l'architetto Leonardo Bortolami e organizzatore di questi corsi.
Anche l'amministrazione comunale di Laveno Mombello ha aderito con entusiasmo al progetto che darà nuovo smalto e lustro a tutta la città. «Oggi per Laveno è un giorno di festa - ha sottolineato il vicesindaco Mario Iodice - c'è ancora molto da fare ma si tratta di un progetto fattibile che darà o suoi frutti, lavoriamo insieme».
Presente alla cerimonia anche un rappresentante di Trenord, Armando Vagliati, il quale ha osservato che «la struttura che anni fa si era pensato di trasformare in un museo della ferrovia, avrà una nuova vita che si integrerà perfettamente nel contesto cittadino dandogli lustro».
A tenere a battesimo le Officine dell'Acqua anche Stefano Galli, assessore regionale alla Cultura e velista. «Il recupero delle tradizioni non può che essere legato alle attività economiche che sono un elemento culturale forte - ha affermato Galli - è un progetto alto e ci sono tutte le condizioni perché questo possa diventare il primo museo della navigazione in Lombardia e la Regione sarà sempre al vostro fianco».
A proposito di tradizioni, è stato il pesce di lago il protagonista dell'aperitivo e del buffet finale.



















