La riapertura dei valichi con la Svizzera, a partire da domenica 16 maggio, esibendo l'esito di un tampone, oppure dimostrando di essere vaccinati o di aver fatto il Covid, viene salutata positivamente da Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell'associazione dei Comuni di frontiera.
Ma c'è un ma, nel commento del primo cittadino, che, per dare davvero una svolta all'economia di frontiera, chiede al Governo un passo ulteriore, sulla scia di quanto fatto da altri Paesi europei confinanti con la Svizzera. «La riapertura dei confini è sicuramente un passo avanti che va guardato con ottimismo - commenta Mastromarino - ma al Governo italiano continuo a chiedere maggiore coraggio, riconoscendo le peculiarità delle zone di frontiera come la nostra».
Il sindaco invita a guardare all'esempio di Germania e Francia. «Questi due Paesi hanno consentito l'ingresso dalla Svizzera alle persone, per un periodo limitato o giornaliero, senza bisogno del tampone - conclude Mastromarino - lo stesso coraggio ci vorrebbe in Italia consentendo questo tipo di ingresso nella fascia di confine insubrica, che ha caratteristiche completamente diverse da quelle circostanti».