Non per tutti i bar e i ristoranti sarà possibile riaprire lunedì. Chi non possiede uno spazio esterno da sfruttare sarà costretto ad attendere un ulteriore alleggerimento delle misure anti contagio. Ed è così che tanti ristoratori hanno convertito i parcheggi delle loro attività in dehor, posizionando tavoli, ombrelloni e bracieri dove prima si mettevano le auto.
Lo ha fatto lo Spitz di viale Valganna e anche il ristorante Da Gennaro di Cartabbia. «Abbiamo calcolato di poter mettere una cinquantina di tavoli nel nostro parcheggio – spiega Domenico Esposito, che oltre ad essere uno dei consiglieri comunali di opposizione più attivi, lavora per il noto ristorante – E' questa l’unica soluzione che abbiamo per poter riaccogliere i clienti da lunedì. Metteremo anche degli ombrelloni per proteggere dalle piogge, ma è chiaro che se arriveranno gli acquazzoni resteremo chiusi».
Si riapre in economia, quindi, più per il personale e i clienti affezionati che per gli affari. «Non ha senso fare investimenti in dehor riscaldati per una situazione provvisoria – aggiunge – Si tratta di resistere un mese, poi arriverà il caldo. Noi lo facciamo perché ce lo hanno chiesto e per dare a tutti una parvenza di normalità dopo un anno surreale».
Intanto anche i bar del centro città fanno le prove generali. Fin da ieri i titolari dei cosiddetti cocktail bar, quelli rimasti completamente chiusi perché il loro orario di apertura, le 18, coincideva con il coprifuoco, hanno riacceso i frigoriferi, spolverato i tavoli e sanificato gli ambienti, prima di compilare la lista della spesa. L’operazione più complessa resta quella dell’organizzazione esterna dei locali: si cerca di ottimizzare gli spazi compatibilmente con il rispetto del distanziamento e delle temperature ancora basse.














