La chiusura del Bellavista è la chiusura per molti di un pezzetto di vita che non tornerà più. Non è mai stata soltanto una palestra quella che, già dell'ingresso - una strada che sale dopo un ponticello che d'inverno con la neve era difficile da percorrere, quasi dovesse congiungere Varese a un paesaggio incantato - e poi dal panorama (le piscine, la sabbia del beach volley, la sala pesi con vista su prati e boschi, i campi da tennis e calcetto in cui sono cresciute generazioni di varesini e non solo) è sempre sembrata una cittadella sportiva immersa nella quiete del verde dove tutto riesce meglio e dove anche la mente ne esce davvero temprata.
Il Bellavista è sempre stata la palestra giusta nel posto giusto. La sua storia racconta di istruttori, dipendenti e clienti capaci di amarlo prima ancora di amare sé stessi, perché quel posto aveva un cuore, un'anima, una delicatezza unici da difendere che richiedeva lo stesso cuore, la stessa anima e la stessa delicatezza da parte di chiunque vi lavorasse o lo frequentasse.
La leggerezza, l'amicizia, l'unicità, la familiarità, la bellezza, la totalità del Bellavista per tanti anni ne hanno fatto un luogo da desiderare, ancor prima che frequentare.
Il Bellavista, se vogliamo, era un pezzetto di mare in città - d'estate si poteva prendere il sole e fare il bagno in piscina - e un pezzetto di città in montagna perché permetteva di correre, saltare e giocare tra prati, alberi e stradine che, poco distante, s'inerpicano fino a Bizzozero o Schianno.
Lassù, sulla collinetta oltre il cancello del Bellavista, sono nati e si sono consumati amori, amicizie, complicità, esami di fitness e di vita con quel tocco di libertà, a volte d'anarchia, che lo ha sempre differenziato nel panorama del fitness e delle palestre. Entravi incazzato, uscivi felice. L'abbonamento, lì, è sempre stato un investimento sulle persone, quasi su una famiglia, se non su una casa che sentivi come casa tua.
Arrivederci dunque al Bellavista e a tutti quelli che ci hanno creduto e lo hanno amato davvero, a volte anche soffrendo. L'essenza di ciò che è stato vivrà per sempre in un pezzetto del cuore di tutti noi.
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