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Territorio | 24 gennaio 2021, 10:45

Lupi sulle strade e fra le case: in Val d'Ossola si intensificano le segnalazioni

Avvistamenti anche in Val Vigezzo e in Valle Anzasca. In molti si domandano cosa comporti il ritorno di questo predatore per chi abita in montagna

Lupi sulle strade e fra le case: in Val d'Ossola si intensificano le segnalazioni

Torna d’attualità il problema lupo in Val d'Ossola. Dalla Valle Antrona alla Valle Vigezzo ci sono state segnalazioni di episodi certi o presunti legati alla presenza del predatore.

Negli ultimi giorni le segnalazioni si sono intensificate in Valle Anzasca, dove la presenza degli animali è stata documentata da ripetuti ritrovamenti di carcasse di animali selvatici, ma soprattutto dalla visione di un lupo vicino alle case di Vanzone, due lupi al limitar del bosco a Pestarena e ben tre quelli incrociati da uno sportivo mentre faceva sci alpinismo in notturna.

La presenza dei grandi carnivori vicina alle case sta diventando una costante inquietante. Si dice che il lupo non attacchi l’uomo - anzi se lo vede fugge - ma se fosse un bambino ad incontrare l’animale?

Resta poi il problema segnalato da vari allevatori: «Il lupo vicino al mio allevamento è oramai una costante - spiega uno di loro, Walter Pozzoli - Io ho gli animali rinchiusi e i cani maremmani, ma la presenza del lupo è stabile». «Io posseggo - aggiunge Enzo Bacchetta - alcuni asini che normalmente lasciavo fuori in un ampio recinto, soluzione assai gradita dagli animali. Adesso alla sera devo rinchiuderli ossia fare l’esatto contrario di quello che sarebbe il benessere dei miei animali, perché di notte il lupo arriva tranquillamente in paese». Ad Anzino è stato più volte registrato l’ululato dei lupi nelle vicinanze delle case.

Recentemente le problematiche create dalla presenza e dall’aumento esponenziale dei lupi sono state affrontate in una riunione tenutasi a Villar Pellice, in provincia di Torino. Qui i sindaci della Val Pellice, Valli di Lanzo, Val Chisone, Val Susa, Val della Torre e alcuni della Val Maira a cui si aggiunti i rappresentanti della Coldiretti e della Cia, hanno stilato un documento in cui si chiedono interventi alla politica e che sia rivista l'iper protezione di questo canide selvatico e si attivi una gestione.

Tutti hanno convenuto che le semplici misure di difesa (recinzioni, cani maremmani e rimborsi insignificanti) non bastano più: gli allevatori e le genti di montagna richiedono rispetto. Molti celebrano trionfalmente il ritorno del lupo e la riconquista dei territori montani e pedemontani (e anche di pianura) da parte del grande predatore, ma pochi si domandano cosa comporti il ritorno del lupo per la montagna e per coloro che vi abitano.

da OssolaNews

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