La notizia è corsa veloce in rete e le bacheche sono state inondate di foto (perché tutti ne hanno almeno una con Felix) e di ricordi di Salvatore Graziano, l'amico della movida che si è spento oggi.
Tutti hanno avuto modo di conoscerlo e di scambiarci quattro chiacchiere e il primo pensiero va a quando tutto tornerà alla normalità e si potrà tornare a riempire le vie del centro: non sarà più la stessa cosa senza di lui. «Quando riapriremo non ci sarà più Salvatore. Ci mancherà con i suoi limoni, la menta e i suoi racconti surreali», lo ricorda Skizzo del Balthazar.
«L'ho portato a casa per 8 anni, tutte le sere - scrive Paolo Zanforlin de L'Uva Rara - e mi diceva sempre di salire a mangiare i pizzoccheri. Un ragazzo d'oro, con i suoi alti e bassi, amava i bambini ed era buono e dolce».
«Non mi capita spesso di omaggiare i defunti, ma qui è il caso di fare un’eccezione - scrive Nicola Oldrini - Al più grande paroliere casuale della storia, poeta del no sense e ultimo vero protagonista della vita di strada. Addio, sei stato gentile e surreale».
In tanti ricordano la sua dolcezza nell'inserirsi nelle conversazioni delle persone sedute ai bar di via Cavallotti: «Posso?», chiedeva alzando la mano. E le sgridate alle ragazze che lasciavano incustodite le borse. O la sua richiesta ossessiva: «Hai moneta?». «Con lui se ne va un pezzetto di storia di Varese», scrivono in tanti.
L'ultimo saluto a Salvatore sarà dato lunedì nella chiesa di San Martino a Malnate alle 15.30.