Un segno di speranza dagli ospedali varesini: per la prima volta dall'inizio delle seconda ondata calano i ricoverati per Covid-19 nei reparti dell'Asst Sette Laghi. Una buona notizia che va in ogni caso letta in un quadro che resta di emergenza, con l'impegno degli operatori sanitari che si mantiene altissimo per garantire assistenza a tutti i malati: «Il nostro sforzo contro il Covid resta massimo».
Negli ospedali dell'Asst Sette Laghi alla mattinata di oggi risultano 609 i pazienti Covid totali assistiti, 14 in meno rispetto alla giornata di ieri: un dato fluido, in continua evoluzione, che cambia di ora in ora. Ma con una speranza che si è accesa: quella di una prima lenta, fragile, diminuzione delle persone che hanno bisogno di un casco per l'ossigeno o di assistenza medica nella lotta al Coronavirus. Un dato che non arriva da solo: anche in Regione Lombardia ieri per la prima volta da settimane è stato registrato un segno meno alla voce dei ricoverati in reparto.
Anche l'afflusso in pronto soccorso di pazienti Covid sembra rallentare dopo giorni terribili, con la percentuale di accessi diminuita da qualche giorno a questa parte. Al Circolo di Varese il 13 ottobre il 7% degli accessi al pronto soccorso era per Coronavirus. Un dato che si è impennato nei giorni successivi: il 3 novembre era al 41%, l'8 dello stesso mese al 42% e il 13 novembre ha raggiunto un picco del 45%. L'altro ieri la percentuale si era ridotta al 21%, ieri era al 28%. Dati oscillanti, ma su valori più bassi. Anche i pazienti che necessitano di un casco Cpap per la respirazione sono calati: erano circa cento al 10 novembre, l'ultimo dato parla di 60 assistiti.
La battaglia non è finita, questo è chiaro. Siamo ancora nel pieno della lotta. Che la situazione resti di massima delicatezza lo si capisce buttando uno sguardo alle terapie intensive: qui il calo non è ancora avvenuto, l'aumento dei pazienti - seppur a ritmo meno rapido - continua. Al Circolo di Varese i 48 posti di cure intensive destinati ai pazienti Covid sono praticamente tutti occupati anche oggi, con continue oscillazioni. E poi ci sono i decessi, drammatici: anche ieri in provincia di Varese sono stati 25.
Del resto che il lavoro di medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici dell'Asst Sette Laghi continui a essere a livelli estremi lo dimostrano i numeri. Non solo quello dei ricoverati totali che la mantengono attualmente come l'azienda con più ricoverati Covid in Italia, ma anche quello dei rifornimenti continui che l'azienda deve garantire: basti pensare che settimana scorsa in un solo giorno sono stati consumati 18mila litri di ossigeno, quando in genere per l'attività ordinaria ne bastano 15mila a settimana.
Per far fronte a tutto questo l'azienda va avanti con il suo piano d'azione "modulare" pianificato durante la scorsa estate e che l'ha portata ad aumentare la ricettività per i pazienti Covid per step in base alla richiesta - arrivata anche a un incremento di 30 ricoverati in più ogni giorno - e a dare assistenza nella sue rete di strutture a centinaia di malati. Perché l'emergenza non è finita e il Coronavirus continua a fare male in tutta la provincia di Varese.