Stretta in Svizzera contro il Coronavirus dopo l'aumento esponenziale dei contagi nella Confederazione (sono 8.616 nelle ultime 24 ore dopo i 5.949 di ieri, 308 in Canton Ticino). L'obiettivo è evitare il sovraccarico di ospedali e terapie intensive: il Consiglio federale ha annunciato nel pomeriggio alcune misure molto restrittive che rappresentano un'inversione di tendenza rispetto a quelle in vigore oltre confine.
Tra l'altro, il governo svizzero ha deciso che da domani i bar e i ristoranti potranno restare aperti solo fino alle 23 e che l'obbligo della mascherina verrà esteso anche all'aperto nelle aree esterne di negozi, locali, ristoranti, bar, mercati e nelle aree pedonali molto frequentate e in generale in spazi pubblici dove non può essere mantenuta la distanza. Di più: è stata disposta la chiusura di discoteche e sale da ballo, vietate le manifestazioni con più di 50 persone e le attività sportive e culturali nel tempo libero con più di 15 persone.
Non c'è un giorno di scadenza per queste prescrizioni che dureranno fino a indicazione diversa dello stesso Consiglio federale: i cantoni, inoltre, hanno la facoltà di introdurre misure più severe e stringenti rispetto a quelle varate da Berna.
Cambia tutto anche per le scuole universitarie: da lunedì 2 novembre sarà vietato l'insegnamento in presenza.
E' stato anche introdotto l'utilizzo dei test rapidi, che verranno eseguiti da professionisti e farmacisti (decideranno comunque i cantoni) e che possono dare un risultato entro 15 minuti dalla loro effettuazione: con questa novità aggiunta ai test PCR la Confederazione punta ad avere 80mila tamponi giornalieri.