«Il nuovo provvedimento che vieta sagre e fiere è incomprensibile - spiega il presidente provinciale ANVA Confesercenti Carlo Belletta - Ancora una volta viene colpito pesantemente un settore, quello del commercio ambulante e delle partite IVA, già messo a dura prova dalla crisi e anche dopo il lock-down e che ha messo in atto con le amministrazioni comunali, in questi mesi, tutti i protocolli di sicurezza per garantire la salute pubblica ed il lavoro di migliaia di attività, espressione della vitalità e dello sviluppo dei nostri territori».
Si tratta di eventi che si svolgono, in gran parte, all’aperto nel pieno rispetto delle regole e che rappresentano, in una fase delicata come questa, un momento di socialità importante ed ordinato per le comunità e l’economia locale.
«Si poteva ragionare sull’anticipo degli orari di chiusura, sia per le fiere del food che del non food, così come non ci sembra corretto scaricare sui sindaci le responsabilità di chiusure di piazze e via in cui si verificano assembramenti. Decidere di chiudere è una scelta sbagliata ed infligge un ulteriore grave danno economico alla categoria che invece ha bisogno di garanzie, certezze e, soprattutto, se messa nella condizione di non poter svolgere la propria attività, di sostegni economici rapidi ed adeguati».
In un momento come questo c’è bisogno di adottare interventi concreti, «ci auguriamo che ci sia un’apertura e una discussione con i sindaci al fine che possano salvaguardare la categoria ed essere porta voci al Governo di sospendere tale provvedimento».