La scelta di chiudere le scuole, a pochi giorni dalla loro riapertura, perché sede dei seggi del prossimo referendum del 20 e 21 settembre, sta generando preoccupazione, oltre problemi di gestione dei figli per i genitori che lavorano, soprattutto in ordine alla sicurezza.
Scuole e famiglie si interrogano sulla pericolosità del fare entrare tate persone esterne al sistema scolastico all'interno delle aule in cui studiano i ragazzi e in cui le norme di sicurezza andrebbero rigorosamente rispettate.
«Purtroppo la scelta della data del referendum non spetta al comune, così come la scelta delle sedi di seggio - spiega l'assessore ai Servizi educativi, Rossella Dimaggio - Noi ci siamo interessati già a giugno, per cercare soluzione alternative all'utilizzo delle scuole, ma purtroppo la Prefettura, a cui è in capo ogni decisione, ci ha informato che non era possibile».
E non spetta al comune nemmeno la modifica del calendario scolastico e quindi il posticipare l'inizio della scuola direttamente a dopo il referendum. «Il calendario scolastico è di competenza regionale e noi ci adeguiamo - aggiunge - Da parte nostra possiamo solo garantire la pulizia delle aule e l'igienizzazione e ci siamo organizzati per farla nel più breve tempo possibile, in modo da riaprire le scuole il prima possibile».
Una volta finito lo spoglio delle schede e i seggi chiusi, gli addetti alle pulizie entreranno in azione. Lavoreranno di notte per aprire già da martedì mattina le scuole medie anche la Mazzini, la Morandi e la Pascoli. Le altre scuole invece riprenderanno mercoledì, in tutta sicurezza per gli alunni.