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Sport | 14 giugno 2020, 22:46

Barbarito riporta Varese nella storia dell'ippica e trionfa al Parioli con Cima Emergency: «Adesso chiamatemi davvero imperatore»

Pietro e Marco Barbarito insieme a Gianpiero Soccini c'entrano un'impresa storica e trionfano sui 1600 metri del Premio Parioli alle Capannelle con Cima Emergency allenato dal mito Grizzetti: più su c'è solo il Derby. «Con quella gamba lunga e il fisico statuario, questo cavallo preso alle aste due anni fa trasmetteva qualcosa di magico»

Cima Emergency trionfa al Premio Parioli, corsa monumento per i cavalli di 3 anni sui 1600 metri: Varese continua a scrivere la storia dell'ippica

Cima Emergency trionfa al Premio Parioli, corsa monumento per i cavalli di 3 anni sui 1600 metri: Varese continua a scrivere la storia dell'ippica

Vero, vincente, travolgente. Un mix di fiuto e classe tutto varesino trascina Cima Emergency - allenato dal mito Bruno Grizzetti e montato dal francese Gerard Mossé - a vincere il Premio Parioli alle Capannelle, la corsa monumento di gruppo 3 per cavalli di 3 anni sui 1600 metri con un montepremi di 154mila euro: davanti, ora, c'è solo il Derby. «Adesso chiamatemi davvero imperatore - dice Pietro Barbarito, che insieme a Gianpiero Soccini è il proprietario della Scuderia Cocktail - questo cavallo lo abbiamo scelto e voluto alle aste due anni fa: mi aveva subito trasmesso un'emozione, con quella gamba lunga e il fisico statuario».

Barbarito al grande pubblico è conosciuto per essere un vincente, non solo nel mondo imprenditoriale (con Soccini è proprietario della Cima Infortunistica di Cocquio, e infatti i suoi cavalli si chiamano proprio così, partono e arrivano in Cima): nel calcio dà lustro da oltre 25 anni a Besozzo e al Verbano, lanciando allenatori e miriadi di giovani e rimanendo ai vertici dei campionati dilettantistici. «Oggi a Roma c'era mio figlio Marco, io ho urlato come un matto davanti alla tv - dice l'"imperatore" - stamattina ero con il nipotino Vittorio di cinque mesi e gli ho sussurrato: oggi, amore, il nonno vince il Parioli». 

I primi pensieri di Pietro volano proprio a Marco e a Gianpiero Soccini, che è anche presidente della Società Gestione Aste, oltrerché al grande Bruno Grizzetti: «Ha preparato il cavallo a pennello, da numero uno qual è». Poi arrivano parole bellissime da quest'uomo all'apparenza forte, ma capace di grandi slanci (in piena emergenza Covid ha donato 10mila euro all'ospedale di Varese): «Sono partito da zero e questa terra mi ha dato tutto, l'impresa odierna la condivido con la mia gente ma soprattutto con quelle persone come Guglielmo, Antonio e tutto lo staff che ha continuato ad andare in scuderia da Grizzetti a Trenno a lavorare da mattina sera anche negli ultimi mesi».

E mentre Pietro ora può pensare al Derby, già vinto nel 2008 con Cima de Triomphe, ovviamente allenato dal "numero uno" Grizzetti, e alla filosofia vincente del suo Verbano («Quest'anno mi voglio superare, non devo prendere un giocatore con più di 25 anni»), il figlio Marco sta tornando in treno da Roma. «Avevamo comprato Cima Emergency da un allevamento toscano alle aste - racconta Marco - si muoveva benissimo pur non avendo un grande carta, cioè una famiglia genealogica. Aveva qualcosa di speciale. Questa mattina era dato a 16, prima del via a 9.17 ed ero molto stupito: venerdì scorso a "Mondo Galoppo", la trasmissione di Filippo Brusa su Rete 55, avevo detto che avrebbe avuto una grande chance. Abbiamo battuto il tedesco Rubaiyat, dato a 1.86 e nominato cavallo dell'anno in Germania nel 2019 che si era imposto su Emergency in ottobre a Milano in gruppo 2 sui 1500 metri: oggi ci siamo presi la rivincita. Il Derby del 12 luglio? Passiamo dai 1600 ai 2200 metri: vedremo...». Ma quando si è vincenti, è tutto scritto.

 

Andrea Confalonieri

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