Pensavano di essere tutti in regola con le nuove disposizioni in materia di contenimento del Coronavirus: tavoli distanziati, igienizzante, misurazione della temperatura.... Invece, dai controlli fatti ieri sera da parte di tutte le forze dell'ordine nei locali della Piccola Brera varesina, i titolari hanno scoperto che non lo erano affatto. O per lo meno che avevano interpretato la normativa in maniera diversa.
Un esempio su tutti riguarda il distanziamento, che non è da intendersi tra un tavolo e l'altro, ma tra una persona e l'altra. Essendo i tavolini dei bar lunghi 80 centimetri, dall'ispezione di ieri sono risultati tutti non in regola. Per i locali si prospetta quindi un'unica soluzione se la normativa del distanziamento dovesse essere interpretata in questo senso: impiegare due tavoli per ogni coppia di avventori.
Il numero di posti verrebbe così ridotto ulteriormente e restare aperti non converrebbe a nessuno. Per questo gli esercenti vorrebbero prima di tutto capire come applicare in modo adeguato e uniforme le normative e poi fare le loro valutazioni. Alle 14.30 il vice sindaco incontrerà i titolari dei locali per fare insieme il punto e cercare una soluzione anche ad un altro grosso problema che si presenterà nel fine settimana.
Quello cioè della movida che affollerà il centro e che in alcune zone, come via Cattaneo o via Cavallotti, potrebbe generare assembramento, a prescindere dalle persone adeguatamente sedute sui tavoli dei locali. «Purtroppo non è questione di voler fare i rompiscatole – dice il vicesindaco Daniele Zanzi -, ma di applicare e far rispettare delle regole che come ratio hanno quella del contenimento di un virus che sta ancora circolando e seminando vittime. Perché questo deve essere ben chiaro a tutti: siamo ancora a rischio».