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In Breve

| 19 marzo 2020, 17:00

Monti: «Numeri da guerra, chiediamo misure più restrittive. Tutelare la salute dei frontalieri e delle loro famiglie»

Il presidente varesino della commissione Sanità fa chiarezza sui temi caldi dell'emergenza come mascherine, tamponi, ricette, cure domiciliari, anziani e frontalieri. «La miglior cura dei pazienti Covid non gravi è a domicilio perché andare in sede ospedaliera potrebbe aggravare la loro condizioni»

Monti: «Numeri da guerra, chiediamo misure più restrittive. Tutelare la salute dei frontalieri e delle loro famiglie»

Il presidente della commissione Sanità, Emanuele Monti, in diretta dall’unità di crisi di Palazzo Lombardia ha fatto il punto sulla gestione del Covid-19 al termine della commissione sanità. Ecco, capitolo per capitolo, i temi affrontati da Monti.

«La situazione nella sua complessità è gravissima - ha detto Monti - Abbiamo creato posti addizionali ma i numeri che ci hanno presentato sono da contesto di guerra: tanti sono i posti creati e tanti ne vengono subito occupati. Servono misure  restrittive maggiori per limitare la possibilità delle persone di uscire di casa: sono quelle che nelle prossime ore chiederemo al Governo. Non ci sono alternative»

TAMPONI
«Ne abbiano fatti fino ad oggi 49mila e ne vorremmo fare molti di più ma le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità sono chiare: si effettuano solo su pazienti sintomatici con sofferenza polmonare accentuata. Ci hanno chiesto di ridimensionare il campione numerico di tamponi e lo abbiamo fatto. Io personalmente sono favorevole al tampone sugli operatori sanitari, ma è l'Istituto Superiore della Sanità che deve consentirci di farlo».  

DISPOSITIVI 
«Abbiamo acquistato 48 milioni di mascherine: 4 milioni sono arrivate ieri e altre sono in consegna. Stiamo lavorando per creare una rete di aziende lombarde che le producano in modo da non essere limitati alla produzione di altre nazioni. Stiamo recuperando anche i respiratori e tutte le strumentazioni per assistere i malati e permettere al personale sanitario di lavorare in sicurezza». 

CONTAGI SUL PERSONALE SANITARIO 
«Le statistiche dicono che il 12% dei 17.500 pazienti positivi è personale sanitario, quasi 2mila persone che si sono ammalate aiutando i cittadini». 

RSA E CASE DI CURA PER ANZIANI 
«Se avete anziani che possono essere ripresi in carico dalle famiglie fatelo. Dobbiamo liberare le case di cura per consentirle di contenere i pazienti Covid e isolarli». 

CURE DOMICILIARI 
«Lunedì sarà emanato un decreto per gestire la presa in carico territoriale dei nostri disabili, anche via telefonica e video trasmissione. Una telemedicina che stiamo mettendo in campo anche nel settore delle cure palliative e dell'assistenza domiciliare».

RICETTE
«Da oggi è attivo il codice Nre per permettere a tutti i cittadini di andare in farmacia ed avere il farmaco senza necessità di stampare la ricetta. Da lunedì le rivendite di medicinali saranno pronte a consegnare direttamente i farmaci presentando solo la tessera sanitaria».

GESTIONE OSPEDALIERA
«Stiamo chiedendo alle strutture di riorganizzare le attività deferibili per recuperare medici. Questo è il problema principale: reperire personale sanitario. Non potranno partire le strutture che abbiamo predisposto senza medici. Ci stiamo attivando a livello internazionale, arriveranno medici dalla Cina e stiamo pensando ad accordi bilaterali per richiamare in Italia i nostri medici che lavorano all’estro. Medici in pensione sono stati richiamati, ma solo il 10% ha dato la sua disponibilità: abbiamo chiesto al Governo un precetto d'obbligo e abbiamo bloccato il pensionamento per tutti i medici. Infine abbiamo chiesto al Ministro dell'Interno di poter avere medici militari attivi nelle nostre strutture e attendiamo risposte». 

COMUNICAZIONE
«Il ruolo dei sindaci è centrale e importante ed è al centro della nostra agenda. Uscirà una delibera per definire una presa in carico maggiore dei tanti casi positivi a domicilio che devono essere sorvegliati attivamente. La miglior cura dei pazienti Covid non gravi è a domicilio perché andare in sede ospedaliera potrebbe aggravare la loro condizioni».

FRONTALIERI
«Abbiamo chiesto misure forti con la Svizzera. Non è possibile che i nostri cittadini frontalieri continuino a lavorare in Svizzera che non ha misure forti e paritetiche a quelle lombarde. Servono regole di sicurezza e contenimento da parte delle loro aziende identiche a quelle che già ci sono in Italia affinché chi torna in Italia dopo un giorno di lavoro non rischi di infettare i parenti perché non ci sono misure protettive sufficienti sul luogo di lavoro».

LABORATORI 
«C’è una rete molto ampia: sono 8 i centri attivi a cui si è aggiunto ieri quello di Varese che è il nono, e ci permettono di espletare velocemente le analisi dei tamponi e dare risposte più veloci ai pazienti. Se verrà estesa la facoltà di estendere i tamponi al personale sanitario abbiamo già pronti altri 5 laboratori».

LA QUIETE
«La struttura di Varese era chiusa da tempo ed ora è disponibile, come altre, ma il problema è la mancanza di medici, non di spazi come questo. Prima serve recuperare il personale».

La commissione sanità sarà convocata tutte le settimane e al termine Monti ne riassumerà i contenuti con una video conferenza sulla pagina Facebook.

Redazione

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