C’è stata una crisi che ha interessato le sale cinematografiche (almeno quelle italiane) tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90. Parte delle colpe andavano sicuramente attribuite alla pirateria cinematografica ma anche alla diffusione sempre più costante delle VHS. Poi è successo che la gente è tornata a riscoprire la passione per il cinema fuoricasa, ovvero, nelle sale e i negozi di noleggio e vendita di videocassette e DVD, che nel frattempo erano spuntati fuori come funghi, hanno cominciato a chiudere uno dopo l’altro.
Nel frattempo le sale cinematografiche italiane stanno vivendo una nuova crisi, e sì perché nei maggiori Paesi del mondo c’è stato un incremento di incassi mentre da noi, almeno stando ai dati del 2018, solo i film per bambini continuano a far registrare incassi interessanti. Chissà, forse gli adulti preferiscono godersi un bel film con il loro sistema home cinema, anche se ciò vuol dire un’attesa più lunga per le ultime novità.
Lo stato di salute del mercato di DVD e Blu-ray
Ma i film, gli italiani, preferiscono guardarli sul caro supporto fisico oppure su piattaforme come Netflix ecc? Insomma, il mercato del DVD, del Blu-ray come sta di salute? Non bene, anche se resiste. Stando ai dati raccolti nel 2017 da GfK per conto di Univideo, associazione di categoria rappresentante gli editori audiovisivi su media digitale e online c’è stata una contrazione delle vendite pari al 14,7% rispetto al 2016.
Una fetta di mercato è stata sottratta dalle suddette piattaforme on demand, a loro va circa un quarto del fatturato complessivo. Ad ogni modo la buona notizia è che esiste uno zoccolo duro di appassionati (quantificabili in 5 milioni di utenti) che compra regolarmente prodotti audiovisivi da guardare su lettori blu ray ultra HD. Il 60% di questi è decisamente tradizionalista preferendo l’acquisto del film su supporto fisico mentre il 30% ormai predilige la fruizione online. Il restante 10% non ha problemi a dividersi tra entrambe le possibilità.
La campagna #TheWall
Univideo ha lanciato una campagna volta a porre l’accento sull’importanza dell’home entertainment per le famiglie italiane. La campagna è stata realizzata in collaborazione con lo IED, Istituto Europeo di Design. Il cinema, oggi, si è smaterializzato trasformandosi in flussi di dati. Un tempo il cinema si vedeva ma si toccava anche, ricordate le vecchie videocassette messe in fila una dopo l’altra come se fossero libri in una libreria o come un muro di film (The Wall, appunto)? Le cassette, poi, sono state sostituite dai DVD, questi ultimi hanno lasciato il posto o comunque fatto un po’ di spazio ai Blu-ray ma la sostanza non cambiava, parliamo sempre di oggetti da toccare, copertina da ammirare, informazioni da leggere; film da prestare ad amici e parenti per poi magari scambiarsi opinioni e consigli.
La campagna di Univideo, figlia di una tesi di laurea di alcuni studenti dello IED, vuole celebrare il valore del cinema come prodotto fisico. Lo spot realizzato racconta di un gruppo di amici che puntualmente si ritrova a guardare un film a casa, pescando i titoli “dal muro”, certo, ognuno con i suoi gusti ma tutti uniti dalla stessa passione per il cinema nella sua totalità, dunque la storia ma anche gli interpreti, gli effetti speciali e le riprese particolari. Poi arriva l’invito di Univideo, ossia, condividere via social il proprio muro di DVD e Blu-ray. Gli interessati possono usare gli hashtag #raccontacilatuastoria, #thewall e #univideo.














