Ci sono abbracci che il tempo prepara. E che diventano senza tempo. Questa notte sarà stato difficile dormire per i ragazzi di “Insieme è bello”, la onlus di Solbiate Olona, per le loro famiglie, tutti coloro che li amano. E sono tanti, perché questi giovani sono attori senza fingere: portano in scena la loro gioia, la loro vitalità, la loro capacità di stare insieme che è così rara.
Quell’abbraccio è avvenuto con Papa Francesco e loro lo meritano tutto. Quella benedizione, quell’amicizia li ha avvolti. Tra di loro un ragazzo pazzesco, che ci insegna a compiere ogni gesto quotidiano: voler bene, arrabbiarsi (a un mancato gol soltanto), farsela passare, voler bene, voler bene di più, dare il meglio. Quel ragazzo è Daniele De Grandis, e lui, il pontefice l’ha abbracciato con i colori della Pro Patria. La foto di quel momento unico non è ancora diffusa, perché ci sono i fotografi ufficiali, ma c’è un altro scatto che ci affida la sua famiglia e per noi non è meno prezioso.
Daniele con la maglia biancoblù e Laura, su cui si affacciano garbatamente i medesimi colori: perché è uno scatto unico. Laura è la moglie di Roberto Centenaro, il presidente del Pro Patria Club. Nel settembre di sei anni fa, un gruppo di tifosi tigrotti, con Centenaro in testa e con Lorenzo Pisani come organizzatore, partì alla volta di Roma. Da Papa Francesco. In piazza San Pietro il sole batteva forte, ma non quanto i cuori di quei sostenitori della Pro. Il pontefice passava con la sua auto, una bimba vicina al gruppo piangeva e la saggia Cristina le diede una caramella, perché le faceva tenerezza e anche perché sapeva che Francesco non si sarebbe fermato con la piccola in lacrime, temendo di agitarla ulteriormente.
La bimba tacque, felice. Il papa si fermò per una manciata di istanti ad abbracciarla. Roberto Centenaro gli lanciò la maglia biancoblù. Tutto ciò in un istante. I presenti tremarono un poco, ma il Papa la prese e se la sistemò sulla spalla: un tripudio generale e Roberto eroe assoluto.
Quel giorno è rimasto scritto nella storia tigrotta. E anticipava quest’abbraccio, sei anni dopo.
Nove ottobre 2019. Papa Francesco in udienza incontra i ragazzi di “Insieme è bello”. Fa una cosa persino più speciale di un abbraccio, una di quelle che oggi non compie quasi nessuno: ascolta. Loro possono raccontargli ciò che fanno, come sanno combattere i problemi insieme, recitando, cantando o meglio stando insieme.
Il pontefice ha un pensiero per ciascuno di loro.
Daniele indossa i colori della sua squadra mentre vive quel momento unico. Dentro di sé; con quella sua generosità incredibile, porta sicuramente i pensieri, le speranze, i dolori e le gioie di tutti i suoi amici, come Lorenzo e Pamela, che gli hanno dedicato anche un capitolo del loro libro “Like a song” e tutto il cuore.
In pochi istanti, tutto si racconta senza essere scritto, se non quell’abbraccio.
Noi ci proviamo, lottando contro l’emozione. Che divampa, quando vediamo questa foto: Daniele e Laura, a Roma, sotto un cielo azzurrissimo come sei anni fa un gruppo di tifosi che voleva incontrare il Papa. Un cielo bello come una preghiera.