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Territorio | 16 settembre 2019, 00:00

La Varese più bella insegue la vita e l'arcobaleno di Nichi. Chiedendo ricerca e cure

Al Parco Lagozza di Arcisate l'esempio di Nichi Bertolla contagia, aggrega, informa, ascolta e insegna grazie alla sua famiglia, alla Fondazione Ascoli, a Max Laudadio e a un coro di genitori e bambini uniti nel nome della ricerca

La Varese più bella insegue la vita e l'arcobaleno di Nichi. Chiedendo ricerca e cure

Nichi Bertolla e la sua famiglia hanno chiamato e la Varese più bella si è presentata in gran numero per immergersi nell’arcobaleno di Nichi impreziosito dai sorrisi dei suoi amici Giacomo, Erika, Barbara e di altri bellissimi angeli che ci guardano inondandoci di energia da dedicare a chi è rimasto.

«Non dobbiamo pensare a Nichi come un eroe - ha detto la dottoressa Maddalena Marinoni, punto di riferimento della Fondazione Giacomo Ascoli - Nichi era un bambino che chiedeva di essere curato e guarito perché voleva vivere».

La giornata disegnata al Parco Lagozza di Arcisate da una delle colonne della Fondazione Ascoli, Davide Maffei, ha centrato l’obiettivo di aggiungere le voci della Varese più bella al coro di genitori e bambini che chiedono a gran voce ricerca e cure per combattere malattie già indebolite ma non ancora sconfitte. Un coro che cresce mai abbastanza ma capace di contagiare sempre più persone moltiplicando attività, iniziative e progetti.

Il ruolo di Gran Mogol della giornata dell’Arcobaleno di Nichi l’ha svolto Max Laudadio insieme a molti altri, come lo chef Sergio Barzetti e il comico toscano Paolo Migone. La Varese più bella contagia, fa, aggrega, informa, ascolta e insegna ma soprattutto non si ferma ad una sola giornata. La Varese più bella è viva e non tradisce, mai.

Roberto Bof

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