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Varese | 26 luglio 2019, 15:40

Nature Urbane: un festival per cambiare Varese. In nome della bellezza

Dal 20 al 29 settembre la città diventa per il terzo anno di fila la capitale del paesaggio con l'apertura di 22 fantastiche ville e 160 visite guidate, mostre d'arte, concerti, monologhi e passeggiate tra arte e natura. Obiettivo: superare i 25 mila visitatori del 2018

Nature Urbane: un festival per cambiare Varese. In nome della bellezza

Un Salone Estense gremito come non si vedeva da tempo per una conferenza stampa, se consideriamo poi la calura esagerata e la durata non indifferente, quasi un’ora di interventi, rende subito chiaramente l’idea che l’interesse per l’argomento del giorno è altissimo.

E infatti stamattina, nella sala più bella del bellissimo Palazzo Estense con i carabinieri a cavallo che pattugliavano i giardini, si anticipava la terza edizione di Nature Urbane: il festival del paesaggio pensato dall’ormai ex assessore alla cultura Roberto Cecchi, che già nelle edizioni precedenti ha portato moltissimi visitatori: varesini e non, appassionati o meno, nelle splendide ville che circondano il centro di Varese e danno ragione al nome di Città Giardino.

Solo qualche anticipazione del festival che prenderà il via il prossimo 20 settembre e che per 10 giorni animerà parchi, ville e giardini della città con performance artistiche, culturali, spettacoli, letture e degustazioni.

Ne parla orgogliosamente il sindaco Davide Galimberti, forte dei risultati delle scorse edizioni: 20mila presenze nel 2017 e 25mila nel 2018. «Questo incontro è solo una piccola anticipazione di un programma ricchissimo che verrà presentato nel dettaglio a inizio settembre e che pensiamo possa risvegliare l’orgoglio di quanti vivono a Varese e ne conoscono le bellezze ma non completamente del tutto il potenziale».

Il claim di quest’anno, pensato dall’agenzia di eventi e comunicazione Tarpini che curerà insieme al Comune di Varese la direzione organizzativa dell’evento è “Varese, la bellezza che ti cambia”, e l’idea è proprio che tutta questa bellezza, messa in mostra con l’apertura di 22 fantastiche ville con più di 160 visite guidate (Cascina Gaggiano, Villa Agosteo, Villa Al Nonaro, Villa Bianchi Dezirelli, Villa Biumi Redaelli, Villa Brusotti, Villa Carabelli Gervasini, Villa Carmen Sylva, Villa Concordia, Villa Craven di Seyssel D'Aix, Villa Esengrini Montalbano, Villa Fachini, Villa Molina, Villa Moretti, Villa Mozzoni-Condominio Vecchia Biumo, Villa Mozzoni 40 colonne, Villa Paradeisos, Villa San Francesco, Villa Spartivento, Villa Zambeletti – Festi, Ville Ponti, Villa e Birrificio Poretti), possa portarci verso un’attenzione e a un cambiamento positivo.

Come sottolinea il presidente della Commissione Cultura del Comune di Varese, Francesco Spatola, «la chiave importante e insolita che aveva intuito bene l’assessore Cecchi, forse proprio perché forestiero, è che la maggior parte delle ville bellissime della città sono di proprietà privata e quindi non rientrano nell’offerta della città verso il turista; ma è proprio con l’aiuto di questi privati che aprono i loro gioielli al pubblico che si è potuto pensare e realizzare Nature Urbane».

Perché poi, nel corso della conferenza stampa, seppur tutti molto attenti a «non sbottonarsi troppo», appare chiaro che l’ambizione è quella di poter far conoscere questa festival e quindi la Città Giardino agli abitanti del capoluogo e della provincia, chiaramente, ma anche e soprattutto darle una vetrina nazionale anche internazionale
L’intervento del proprietario di Villa Paradeisos, con il suo fantastico giardino giapponese che attira visitatori da tutto il mondo, è volto proprio a sottolineare come spesso gli ospiti internazionali che arrivano nella città rimangano stupiti e rapiti dal contesto che la circonda.

E quindi anche l’offerta “artistica” quest’anno aumenta: si inizia con lo spettacolo di apertura del 20 settembre dei Kataklò, spettacolare compagnia di danza acrobatica e si prosegue con monologhi di artisti del calibro di Anna Bonaiuti e con conferenze di architetti e paesaggisti di fama internazionale.

Una grande partecipazione di enti e associazioni (Regione Lombardia, Commissione Europea, CCIAA, Ordine degli architetti, Cai, Università dell’Insubria e altri) rende il festival davvero un evento corale e chi negli anni scorsi ha avuto l’occasione di percorrere i Giardini Estensi tra una mostra d’arte, un concerto di musica o un monologo di fronte alla grande fontana non vede l’ora di vedere nuovamente la città trasformata in capitale del paesaggio e, per usare le parole della direttrice artistica Silvia Priori«luogo in cui è bello passeggiare tra arte e natura, incontrarsi e lasciarsi sorprendere perché dietro ogni cancello si nasconde un angolo di paradiso»

Qui sotto lo spot lancio del Festival. Tutti i dettagli su www.natureurbane.it

 

 

Cristina Cannarozzo

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