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Varese | 05 luglio 2019, 11:23

L'emozione di un dono al Ponte del Sorriso. È il regalo di nozze più bello per Roberta e Paolo

Roberta Montagnoli e Paolo Fantinato hanno consegnato al Ponte del Sorriso il regalo di nozze arrivato dal cuore degli invitati al loto matrimonio: una donazione per i bimbi ricoverati nei reparti. La presidentessa Emanuela Crivellaro: «Emozionata e gratificata, ora potremo acquistare uno strumento portatile per non spostare i piccoli pazienti quando hanno bisogno di fare un elettrocardiogramma»

Roberta Montagnoli e Paolo Fantinato nel reparto di neuropsichiatria infantile all'ospedale Del Ponte insieme a Riccardo Cappello del Ponte del Sorriso

Roberta Montagnoli e Paolo Fantinato nel reparto di neuropsichiatria infantile all'ospedale Del Ponte insieme a Riccardo Cappello del Ponte del Sorriso

La sorpresa più bella, lo stupore più grande. Li hanno provati i responsabili e i volontari del Ponte del Sorriso - che di sorpresa e stupore se ne intendono - quando, leggendo venerdì scorso l'articolo su Varese Noi, hanno scoperto che Roberta Montagnoli e Paolo Fantinato avevano chiesto come regalo agli invitati per le loro nozze di sostenere la onlus che si occupa del sostegno ai piccoli ospiti dell'ospedale Del Ponte.

Una sorpresa che si è concretizzata mercoledì pomeriggio, quando Roberta e Paolo si sono presentati nella casa d'accoglienza riservata alle famiglie dei bimbi, che è anche la sede dell'associazione, portando con sé il risultato concreto di questo gesto venuto dal cuore.

Immaginatevi il volto di Emanuela Crivellaro, presidentessa del Ponte del Sorriso che ha dedicato la vita alla tutela dei piccoli pazienti in ospedale da 27 anni, quando se se li è visti davanti e ha ricevuto la donazione per quelli che lei considera un po' i suoi bambini.

«È un contributo importante - ha detto - che ci gratifica e ci emoziona. Il reparto di Cardiologia Pediatrica aveva bisogno di un elettrocardiografo portatile, e noi lo stavamo aspettando. Grazie a persone così abbiamo quasi raggiunto la cifra per acquistarlo (25mila euro)». L'elettrocardiografo servirà ai piccoli pazienti di tutti i reparti e consentirà di non spostarli quando sarà necessario per loro fare l'elettrocardiogramma.

«Siamo più emozionati noi» ha detto Roberta. «È un piccolo gesto che però viene dal cuore delle persone che abbiamo vicino» ha aggiunto Paolo. 

«È grazie a questo spirito che accompagna le persone che ci donano i 10 come i 10mila euro che sono e siamo qui tutti i giorni insieme ai nostri volontari - ha spiegato la presidentessa del Ponte del Sorriso L'impegno è tanto ma è ancora di più ciò che torna indietro perché, infondendo speranza ogni secondo, affronti anche i tuoi problemi con speranza».  

Accompagnati da Riccardo Cappello, che condivide con Emanuela questa sfida infinita, Roberta e Paolo hanno potuto visitare le 21 stanze del reparto di pediatria, 20 delle quali "adottate" da realtà del territorio come aziende, associazioni e benefattori (si va dalle stanze del bosco e del cioccolato a quelle della Ferrari e dei tifosi del Varese Calcio): il grande sogno adesso è quello che anche la ventunesima trovi il suo sostenitore. La visita è proseguita anche nel reparto di neuropsichiatria infantile dove sono attualmente presenti 12 posti letto. 
  
«Qui c'è un'ambiente unico al mondo che rende serena la permanenza: a un bambino anche una piccola malattia può sembrare enorme ma per passare dall'essere spaventati all'essere rassicurati, bastano pochi secondi e cambia tutto» hanno spiegato Emanuela e Riccardo al momento dei saluti.

«Lo stupore è ancora più grande per noi adulti che qui non abbiamo trovato le cose "normali" a cui solitamente pensiamo entrando in un ospedale» hanno aggiunto Roberta e Paolo, a cui Emanuela ha dato appuntamento al 29 settembre, quando andrà in scena la tradizionale festa "Un Sorriso per il Ponte" («Verremo con Beatrice e Carolina»), raccontando un'ultima storia molto toccante.

«Il contatto con i bambini ti fa ragionare con lo spirito dei bambini - le parole finali di Emanuela - Da loro cogli le piccole cose semplici che ti fanno sentire a casa, la fantasia e lo stupore che portano oltre i problemi e superano il dolore.
Una bambina entrando in terapia intensiva una volta ci ha chiesto di fare una piscina: sì, proprio una piscina accanto a uno dei reparti di massima sofferenza in modo che tutti i piccoli pazienti, nel momento più duro, sentissero altri bambini giocare nell'acqua per battere la paura che là dentro è resa ancora più forte dal silenzio. Quest’ospedale è così, nasce dalle parole e dai disegni dei bambini. Dalla loro sintonia e dai loro sogni».
Che a volte fanno miracoli, anche ai grandi.

Andrea Confalonieri

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