Torna a Varese il Bio-Archaeo Day, l’appuntamento annuale dedicato alla ricerca bioarcheologica e antropologica dell’Università degli Studi dell’Insubria, giunto alla quarta edizione e aperto al pubblico. L’evento è in programma venerdì 12 dicembre, dalle ore 17, nella Sala Montanari di via dei Bersaglieri 1, con il patrocinio del Comune di Varese e in collaborazione con il Museo Archeologico di Villa Mirabello.
Coordinato da Barbara Cermesoni, conservatrice museale archeologa dei Musei Civici, e Marta Licata, responsabile del Laboratorio di Antropologia del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita, il Bio-Archaeo Day offrirà un pomeriggio di divulgazione e confronto scientifico sulle più recenti ricerche condotte dal Laboratorio.
La giornata si aprirà con i saluti istituzionali di Enzo Laforgia, assessore alla Cultura del Comune di Varese; Flavia Marinelli, direttrice del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita; Viviana Teresa Orlandi, presidente del corso di laurea in Scienze biologiche; Elena Bossi, presidente del corso di laurea in Biotecnologie; Bruno Cerabolini, presidente del corso di laurea in Biologia e Sostenibilità; Mario Picozzi, direttore del Centro di Ricerca in Etica Clinica dell’Insubria; Francesca Garanzini, Sabap per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli; Daniela Locatelli, Sabap per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese; e Eleonora Destefanis, Università del Piemonte Orientale, direttrice dello scavo di San Genuario di Crescentino.
A presentare i risultati delle ricerche sarà l’équipe del Laboratorio di Antropologia — Roberta Fusco, Nicol Rossetti, Chiara Tesi, Arianna Vanni e Nina Mafodda — con il coordinamento di Marta Licata, affiancata dalle studentesse e dagli studenti che illustreranno i propri lavori di tesi e le attività di ricerca svolte sul campo.
Le prime sessioni saranno dedicate alle indagini in territorio piemontese, con interventi di paleopatologia, antropologia fisica e metodologie di recupero e studio dei contesti sepolcrali di Vercelli e San Genuario. A seguire, spazio alle ricerche in territorio lombardo, con focus sui progetti condotti a Varese e provincia: lo studio del Cimitero Vecchio di Viggiù, la bioarcheologia dell’infanzia nella Varese medievale e post-medievale, e il caso della mummia del bambino di Villa Mirabello, un bambino di circa 11-12 anni, probabilmente deceduto per un’infezione respiratoria.
L’incontro offrirà anche un’occasione di riflessione sul valore della collaborazione tra istituzioni, sulla valorizzazione del patrimonio bioarcheologico e sull’importanza della divulgazione scientifica come ponte tra ricerca accademica e cittadinanza.
Il Bio-Archaeo Day conferma l’impegno dell’Università dell’Insubria nella promozione di una ricerca interdisciplinare capace di coniugare innovazione, tutela e conoscenza del passato, offrendo al pubblico un’opportunità unica per scoprire le più recenti attività del Laboratorio di Antropologia.















