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Calcio | 30 novembre 2025, 18:12

Banfi, Mapelli, Scandola: l'anima del vero Varese sbanca Pistoia, è in vetta al girone della morte e sogna la serie C. Grazie dell'emozione, cuori biancorossi

Il settimo gol di Stefano Banfi e l'ennesima prova sontuosa di Francesco Mapelli permettono alla Pro Sesto costruita dal direttore sportivo Andrea Scandola di sbancare il campo della Pistoiese, detronizzandola in una bolgia di tremila spettatori, e di salire in vetta in un micidiale girone con le prime cinque squadre in tre punti. Ecco cosa succede quando si crede fino in fondo in bravura, passione e ambizione

Stefano Banfi (foto Pro Sesto 1913) trascina in vetta la Pro Sesto insieme a Mapelli e al ds Scandola

Stefano Banfi (foto Pro Sesto 1913) trascina in vetta la Pro Sesto insieme a Mapelli e al ds Scandola

Si può essere felici nel calcio per qualcuno che non gioca in quella che era, e un giorno sarà ancora, la tua squadra tornando a essere la bandiera di tutti? È possibile andare a cercare il risultato, la foto, la classifica di chi non è più a Varese eppure ha lasciato un segno perché qui ha sempre fatto più del suo mestiere: ha sofferto, ha amato, ha pianto, ha pagato per questi colori perché voleva solo fare il professionista, ma con un cuore biancorosso. Cioè il meglio che potremmo augurarci per la nostra squadra: profumo di radici, varesinità e ambizione.

Nel gol di Stefano Banfi che spiana la strada al 2-0 della Pro Sesto del compagno Francesco Mapelli e del ds Andrea Scandola sul campo dell'ex capolista Pistoiese, detronizzata in una bolgia di tremila persone, c'è un po' del cuore di chi crede che le squadre siano fatte di persone con l'anima e con un'ambizione, ma anche capaci di lasciare il segno nei momenti belli come in quelli difficili. Insomma, di uomini talmente forti ma anche talmente attaccati a ciò per cui lavorano da poter arrivare più in là di qualunque professionista semplice e normale, come se ne trovano a bizzeffe nel calcio e non solo.

Nei 7 gol da vice capocannoniere del girone D di serie D di Stefano Banfi c'è sempre quell'uomo che, chiamato dal ds Davide Raineri, scelse il Varese quando sembrava destinato all'Eccellenza. C'è la sua famiglia, la cui vicinanza valeva il prezzo del biglietto in tribuna perché quando hai accanto qualcuno che tifa per la squadra del figlio, oltreché per il figlio, sarebbe delittuoso lasciarselo sfuggire. Nella prova da primo della classe di Francesco Mapelli (stesso discorso per l'uomo e per la famiglia valido anche per Banfi) c'è qualcosa che va al di là della professione, del rispetto e dell'amicizia: non a caso Mape-Gazo-Disa sono sempre uniti da un filo che nessuna categoria e nessuna piega della vita potrà incrinare. Quella cosa chiamata "gruppo", squadra, amicizia, famiglia, radici. 

Nel primato in classifica in un girone della morte tutto da giocare di Banfi e Mapelli (Pro Sesto e Lentigione 29 punti. Desenzano 28. Pistoiese 27. Piacenza 26) c'è, infine, la mano di chi ha creduto in loro, uomini e calciatori da primato, credendo contemporaneamente nella capacità di mettere assieme il meglio dentro e fuori campo per poter sognare: c'è Andrea Scandola che, come Stefano e come Mape, ha sofferto e versato un tributo altissimo per la sua squadra, tra separazione e altro, ricomponendo l'anima del vero Varese altrove. Primo e in lotta per vincere. E noi, lì con voi: grazie dell'emozione, ragazzi.

Andrea Confalonieri


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