Meno due giorni, e i cittadini di Arcisate saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. Intervista a Giacomo Vinoni, imprenditore agricolo noto in paese, che ha raccolto la sfida con la lista Arcisate Nel Cuore, e che con il suo stile ha parlato a tutto tondo dei suoi programmi e delle sue idee.
Giacomo Vinoni, candidato sindaco per Arcisate Nel Cuore. Da dove nasce questo desiderio di mettersi a disposizione?
Più che un desiderio, è stata una scelta che mi ha fortemente chiesto di fare la mia gente. Sono nato ad Arcisate, e tutt'oggi vivo ad Arcisate, ritengo di essere un candidato sindaco diverso, e diverso non vuol dire migliore, vuol dire prima di tutto persona che ama e conosce radicalmente il proprio territorio e capace di fare scelte importanti senza dover rendere conto a nessuno, se non ai propri concittadini.
Un punto forte della lista Arcisate Nel Cuore è il civismo e l’essere completamente slegati da obblighi di partito. Quali e quanti vantaggi vi dà questo?
Vantaggi tanti. Uno su tutti non avere padroni, una cosa fondamentale. Ho costruito questa candidatura, non arriva dal nulla, la ho cucita sulla mia pelle come ho deciso io. Negli ultimi cinque anni ho avuto la fortuna, e forse un po’ la bravura, di entrare in sintonia con molti politici di livello regionale, nazionale e anche europeo, politici con uno spessore importante, con alcuni dei quali ho instaurato un rapporto di amicizia vera, con cui la pizza si mangia appena si può e che se li chiami per una chiacchierata o un consiglio a mezzanotte rispondono sempre. Questo lo dico non perché fa figo ma perché, ritengo sia importante che un sindaco possa avere un supporto altamente professionale all'occorrenza.
Con quale criterio ha messo insieme la squadra che si presenterà alle elezioni?
I criteri migliori: competenza, capacità di fare gruppo e serietà. Se c'è un gruppo unito e professionale puoi andare sulla luna! Ho avuto la grande fortuna di poter accogliere le persone da coinvolgere, alcune le ho scelte a discapito di altre a volte molto più conosciute (che stimo molto) ma con meno competenza di settore.
Parlando di Arcisate, quali sono, secondo lei, le priorità del paese su cui eventualmente andrete a intervenire?
Beh, sono molte e non c'è da scoprire l'acqua calda. Però ne dico una su tutte che ho in testa: coinvolgimento dei cittadini in ogni modo, anche nelle decisioni comunali. Solo così si è davvero forti.
Rispetto agli altri candidati rivendica una maggiore presenza tra la cittadinanza e una maggiore praticità?
Sulla presenza lo dovranno giudicare i miei concittadini, sulla praticità assolutamente sì! Io arrivo da una famiglia contadina, sono imprenditore agricolo e nel mio mondo bisogna pensare in fretta, trovare la soluzione migliore e agire, agire e ancora agire. Mi vedo come un sindaco a cui si tireranno le orecchie perché starò poco in ufficio ma sarò sul territorio a vivere, vedere, capire, agire… Non vuol dire essere migliori o peggiori, è uno stile di vita.
Quanto è stato grave, secondo lei, il commissariamento del Comune di Arcisate?
Un commissariamento è sempre grave, rimarrà una macchia indelebile nel paese che amo! Non entrerò nel merito perché non sono nessuno per giudicare, ma in questo caso, senza dare colpe agli uni o agli altri, è grave perché si sono messi gli interessi personali davanti a quelli dei cittadini. Personalmente ritengo che bisognava avere la forza di trovare un accordo e proseguire con la giunta eletta democraticamente dai cittadini. Un pensiero personale ad alta voce voglio però farlo: i membri di maggioranza che si sono dimessi non si sono ripresentati, tutti i membri di minoranza che si sono dimessi sono all'interno di un’altra lista.
Un appello contro l’astensionismo? Quanta affluenza si aspetta per un’elezione comunale in un paese che da gennaio non ha un sindaco?
L'astensionismo è il nemico numero uno della democrazia, mi incavolo quando sento persone che dicono “tanto non cambia niente”. Cambia tutto... . E vorrei fare un ultimo appunto: mi è stato riportato da più persone che non avrebbero votato Vinoni perché mi associano ad altre persone che hanno il mio stesso cognome. Hanno il mio stesso cognome, e lì mi fermo. Spero di essere stato abbastanza chiaro.