Non si ferma la raffica di furti al cimitero di Sant'Ambrogio. Il triste fenomeno iniziato ormai da mesi non accenna a diminuire, anzi nelle ultime notti si è intensificato sollevando rabbia e indignazione tra i familiari dei defunti. L'ultimo raid della banda che va a caccia di rame e metalli è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso, lasciando tra le tombe i segni delle sculture e dei suppellettili divelti. Questa mattina tra i frequentatori del cimitero serpeggiavano rabbia e amarezza.
«Da dicembre purtroppo sono sempre di più gli episodi vergognosi di questo genere: probabilmente entrano e attendono la chiusura del cancello per agire indisturbati. Poi azionano l'apertura automatica dall'interno ed escono con il bottino - è una delle voci raccolte in mattinata - stanno facendo un disastro e la situazione non è più tollerabile. Si tratta di furti odiosi che profanano i morti. È ora che anche il Comune faccia sentire la sua voce e risponda di fronte a questo scempio: non si può andare avanti così». «Faccio anche un appello i familiari dei defunti che riposano qui - prosegue il cittadino - affinché sporgano denuncia alle forze dell'ordine e facciano così la loro voce».
I segni delle opere d'arte rimosse sono ben evidenti su numerosissime tombe, così una grossa statua di una madonna divelta è stata abbandonata dai ladri, probabilmente perché troppo pesante, e giace da alcuni giorni tra i vialetti del cimitero (vedi foto). C'è anche chi è arrivato a rimuovere le sculture dalle tombe dei propri cari, portandosele al sicuro a casa, spaventato dalla possibilità che possano sparire.
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Varese | 21 maggio 2025, 14:30
FOTO. Rabbia e indignazione per i furti al cimitero di Sant'Ambrogio. «Ho perfino dovuto portare a casa una fioriera per salvarla dai ladri»
Si susseguono a raffica i raid dei ladri che profanano le tombe asportando gli oggetti in bronzo. L'amarezza dopo gli ultimi colpi: «Qualcuno faccia qualcosa, non si può andare avanti così»

Questa è la scena che si presenta al cimitero di Sant'Ambrogio, tra i segni delle sculture e dei suppellettili divelti e una grossa statua di una madonna abbattuta e poi abbandonata dai ladri, probabilmente perché troppo pesante