“A Varese ha chiuso una vetrina su tre negli ultimi 12 anni. La Città Giardino è tra le prime 5 città d’Italia per perdita di negozi attivi”.
Orbene: è falso.
Il Comune di Varese, nella persona della vicesindaca e assessora allo Sviluppo delle Attività Produttive e Semplificazione e Servizi per il Turismo Ivana Perusin, nel corso di una commissione richiesta da un’opposizione politica giustamente allarmata, ha oggi smentito con dovizia di dati il “mostro” sbattuto in prima pagina da alcuni giornali qualche settimana fa.
Ovvero i risultati dell’analisi sulla “Demografia d’impresa nelle città italiane” realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, che aveva teorizzato il vistoso crollo commerciale cittadino.
«I dati diffusi ci hanno seriamente colpito, perché incomprensibili rispetto a quella che era la nostra conoscenza della realtà - ha esordito Perusin - Per questo, insieme alle associazioni di categoria e utilizzando i dati della Camera di Commercio, abbiamo cercato di capire da dove venissero fuori quei numeri».
«La ricerca in oggetto ha preso in considerazione uno spaccato molto specifico - ha spiegato l’assessora - ovvero solo il settore del commercio al dettaglio e quello di alberghi e ristoranti. Si tratta di 1018 attività in tutto. Le attività commerciali sul territorio varesino sono invece in totale quasi 9000 e quelle dei settori citati sono in realtà quasi 2000: lo studio del Tagliacarne ha infatti preso in considerazione solo le “sedi legali”, il cui numero non corrisponde a quello effettivo delle attività».
Ecco allora che l’analisi, riveduta e corretta con le spiegazioni di cui sopra, dà ben altri risultati. La contrazione dal 2014 al 2024 è stata del 6%, ovvero si è passati da 2063 a 1926 attività: «Abbiamo in sostanza perso un’attività su 20 e non su 3 nel commercio al dettaglio e nell’accoglienza, e questo si deve appunto alla contrazione delle attività in un’unica proprietà o allo spostamento delle sedi legali, così come anche all’avvento delle grandi catene».
Le attività perse - secondo i dati presentati da Palazzo Estense - sono state peraltro sostituite dalle nuove tendenze del commercio, che guardano ai servizi alla persona, alla sanità e all’informatica.
Perusin ha anche ricordato le iniziative impostate dall’amministrazione sul commercio in questi anni: i 400 mila euro erogati in 4 anni tramite il bando per I distretti del Commercio, i 190 mila euro annuali investiti sulle iniziative natalizie e il milione di euro investito per iniziative di promozione turistica legate agli eventi sportivi.