Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin sulla situazione demografica ed economica in provincia di Varese e nell'Alto Varesotto in particolare. «Dati molto preoccupanti - dice il primo cittadino - che richiedono un nostro maggiore impegno».
In base ai dati della Camera di Commercio Varese, entro 10 anni l’81% dei Comuni avrà subito un calo di popolazione, l’87% nel caso di Comuni di zone rurali. Complessivamente la Provincia di Varese perderà quasi 15.000 residenti in 10 anni passando da 880.093 ab. dell’anno 2001 a 865.529 ab. dell’anno 2031
Le fasce d’età che vedranno la riduzione più consistente saranno quelle fino ai14 anni di età, che si ridurranno di oltre 20 mila unità, e la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) che subirà un’analoga diminuzione (-19.708). Per contro, la popolazione anziana, over 65 subirà un incremento consistente (+25.337).
L’indice di vecchiaia passerà da 184 a 249, ciò significa che nel 2031, in provincia di Varese, ogni 100 bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età, ci saranno 249 anziani dai 65 anni in avanti. I bambini dai 5 ai 9 anni risultano in diminuzione di 9.313 unità in10 anni, passando da 39.786 a 30.473, (-30,6%); analoga è la riduzione per la fascia successiva, dai 10 ai 14 anni (-9.110), che scende da 43.005 a 33.895, (-26,9%).
In riferimento ai dati prodotti dal: “Progetto operativo di sviluppo integrato del territorio delle Valli del Verbano”
Nel territorio della Comunità Montana Valli del Verbano la situazione, confrontata con i dati sopra esposti, rischia di essere ancora più difficile in quanto le industrie presenti sul territorio si vanno progressivamente riducendo mentre cresce una posizione anomala sotto l’aspetto dello sviluppo occupazionale.
Nella parte della Valcuvia di fondovalle, l’allevamento di bovini da latte è ancora ad oggi un polmone di una piccola agricoltura e senza di essa la maggior parte dei terreni agricoli della valle sarebbero incolti, mentre nelle aree di montagna, soprattutto nelle valli del Luinese, prevalgono le aziende di allevamento caprino e la produzione di latte, formaggi e salumi.
Le aziende, che operano sul territorio della Comunità Montana Valli del Verbano, hanno carattere per lo più familiare.
I nostri piccoli centri urbani, al momento risultano essere oggi prevalentemente dei “paesi dormitorio”. Il patrimonio immobiliare è in una situazione di progressivo abbandono, i centri storici sono a rischio di spopolamento ed esiste un fenomeno di pendolarismo elevato anche a causa della vicinanza con la Svizzera.
La copertura della rete internet non è costante e persistono diversi problemi di connessione tale da rendere difficoltosi i collegamenti in alcuni paesi del territorio, la fruizione del servizio ferroviario è alquanto problematica, l’uso del servizio di navigazione è complesso e dai costi molto elevati, mentre il trasporto pubblico locale frammentato e discontinuo. Esiste una difficoltà nella promozione turistica in quanto risulta complicata la comprensione della necessità di fare rete in una situazione progettuale di sistema.
Nell’indagine, commissionata a suo tempo dalla CMVV a Irecoop Alto Adige Sudtirol, supportata dall’Università di Trento ed integrata dal lavoro di altre due Università quali: il Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e di Studi Urbani e all’Università dell’Insubria di Varese - Dipartimento Diritto Economia e Culture il Politecnico di Milano, emerge un enorme potenzialità data dall’immagine di un territorio ricco e variopinto, in cui il valore fondamentale non è la singola attrazione ma la qualità diffusa in ambito paesaggistico, culturale ed esperienziale.
Basta infatti una ricerca strutturata sulle piattaforme di condivisione per osservare come i turisti che vivono il nostro territorio appaiano incuriositi ed entusiasti rispetto ad elementi che raramente vengono proposti come attrattori: come le escursioni tra i borghi e aree naturali, che riescono ad intrecciare assieme aspetti di ambito naturale e culturale attraverso la chiave della scoperta del territorio.
Se i centri principali di Laveno-Mombello e Luino appaiono a volte sotto al di sotto delle aspettative dei turisti (poiché in alcuni casi ritenute spente o poco strutturate nell’offerta), viceversa l’entroterra” è associato a racconti carichi di trasporto, in cui la somma di esperienze semplici acquisisce attraverso il percorso a piedi o in bicicletta, il valore ideale di una scoperta e di un’avventura.
L’ambito della Comunità delle Valli del Verbano, per la sua conformazione territoriale e per la sua ricchezza paesaggistica, culturale ed enogastronomica, dispone di un enorme potenziale così come I recenti cambiamenti del mercato turistico potrebbero trasformare le carenze del territorio e lo sviluppo turistico delle aree interne in un’opportunità, per valorizzare e rigenerare anche le aree marginali non intaccate dai fenomeni del turismo di massa, in una condizione di vantaggio tale da poter offrire un’esperienza autentica di immersione in un territorio e nella sua cultura.
Ma tutto questi richiede tempi di costruzione non infiniti che sono dati dalla capacità di mettere in atto quanto è stato faticosamente costruito, in quanto possiamo concretamente evitare che i dati nazionali, locali e territoriali possano incidere profondamente nella nostra condizione soltanto se viene garantita la possibilità ai giovani di rimanere sul territorio e di invertire questa condizione, oggi evidenziata in negativo dai preoccupanti dati, con la capacità di applicare un progetto che sappia trasformare in positivo un’occasione imprenditoriale e lavorativa per i suoi abitanti, altrimenti purtroppo la storia ci insegna che ad una condizione di incapacità si rischia di far prevalere i dati che tristemente sono evidenziate dalle analisi generali.
Il Sindaco del Comune di Brenta
Gianpietro Ballardin