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Economia | 19 novembre 2024, 18:59

VIDEO. Un milione di euro alla Liuc dalla Fondazione Villoresi Poggi: nasce Civis

All’ateneo di Castellanza, il nuovo Centro di interesse istituzionale dedicato a cultura, innovazione e valori imprenditoriali per lo sviluppo, guidata dal professor Federico Visconti. Le aree di interesse: giovani imprenditori, innovazione e sostenibilità

Un milione di euro con il supporto della fondazione Poggi-Villoresi. Questa la cifra destinata a Civis, il centro di interesse istituzionale per la cultura, l’innovazione e i valori imprenditoriali nata alla Liuc.

Il finanziamento dell’iniziativa, che prederà il via il prossimo gennaio, sarà distribuito su quattro anni: 250mila euro all’anno

Scopo del progetto è di generare un impatto sui giovani e sulle imprese del territorio attraverso attività di ricerca rigorosa e di didattica innovativa in tema di crescita e performance management delle piccole e medie imprese, gestione dell’innovazione e della proprietà intellettuale, cultura d’impresa e heritage industriale. 

L’impatto di queste attività riguarderà pubblicazioni accademiche e divulgative, strumenti e modelli a supporto della didattica, eventi destinati a studenti ed imprese. «L’avvio di questo centro istituzionale rafforza la vocazione di Liuc di porre al centro delle proprie attività l’innovazione e l’attenzione ai giovani», ha affermato il rettore Anna Gervasoni.

Il Centro sarà diretto dal Professor Federico Visconti, che si avvarrà della collaborazione dei colleghi Valentina Lazzarotti, Raffaella Manzini e Daniele Pozzi.

Le tre aree di contenuto: giovani imprenditori e innovazione tecnologica

Tre le aree di contenuto: il ruolo dell’imprenditore e soprattutto del giovane imprenditore, l’innovazione tecnologica, l’archeologia industriale e la gestione delle acque. «In particolare si andrà ad approfondire il contributo del giovane imprenditore all’impresa di famiglia – ha spiegato Lazzarotti – Inevitabili i capitoli sull’apertura del capitale, la sostenibilità, l’innovazione e gli strumenti gestionali per misurare le performance. Due i laboratori per gli studenti della magistrale di economia, management e governance. Risultati attesi: pubblicazioni scientifiche, report divulgativi e lezioni su imprenditorialità e cultura d’impresa». 

Il secondo tema riguarda l’innovazione tecnologica. «Le ricerche – ha illustrato Manzini – sono dedicate all’evoluzione della tecnologia per la transizione energetica e circolare, dunque per l’ambiente, per la digitalizzazione delle imprese e il ruolo dell’intelligenza artificiale».

Infine l’Heritage, l’archeologia industriale. «Occorre creare un ponte tra passato, presente e futuro – ha precisato Pozzi – rendere vive le testimonianze del passato e utilizzare l’acqua come risorsa strategica e simbolica. L’acqua si pone come elemento chiave per lo sviluppo sostenibile e la coesistenza di attività economiche e necessità vitali, incarnando un principio di continuità territoriale». 

Una forma generosa, lungimirante, originale e moderna

«Si tratta di un progetto dal particolare valore simbolico – ha fatto notare Federico Visconti - Innanzitutto perché si focalizza su tematiche coerenti con la missione della Liuc e sensibili per lo sviluppo del sistema Paese. In secondo luogo perché sancisce una “vicinanza nei fatti” ai progetti dell’Ateneo, come ben documentato dagli obiettivi della collaborazione, dal suo orizzonte temporale e dall’entità delle risorse erogate.  Una “good practice” da coltivare e, auspicabilmente, da replicare, per la quale ringrazio la Fondazione, sul piano istituzionale e a livello personale. Una forma generosa, lungimirante, originale e moderna».  (VIDEO)

La Fondazione Villoresi-Poggi

Le attività del Centro saranno sostenute dalla Fondazione Villoresi Poggi, istituzionalmente dedita al supporto alla ricerca e alla innovazione e, più in generale, all’investimento sui giovani.  

«Come Eugenio Villoresi nel XIX secolo ha sfidato le leggi della scienza e della tecnica con un canale di irrigazione che all’epoca appariva folle ma che si è rilevato provvidenziale così, con l’amico Piero, abbiamo creduto bello lasciare un segno tangibile che sia monito ed esempio per le generazioni future, restituendo al territorio una parte dei frutti del nostro lavoro», ha spiegato l’ingegner Giuseppe Villoresi. «La Fondazione Villoresi Poggi si è già impegnata ad erogare nei prossimi anni complessivamente 2.440.000 euro di cui 500.000 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per un nuovo laboratorio educativo che esplori i temi delle scienze della vita; 940.000 euro alla Fondazione Humanitas per avviare un progetto innovativo con approcci tecnologici sofisticati per la cura e il trattamento del tumore al pancreas finalizzato ad individuare nuovi strumenti chirurgici e facilitare l’apprendimento dei giovani chirurghi pancreatici; 1.000.000 di euro alla Liuc a sostegno del progetto rivolto alla cultura d’impresa e all’innovazione, per i giovani e per il territorio».

Giuseppe Villoresi e Piergiovanni Poggi, amici sin dai tempi del liceo al Leonardo Da Vinci di Milano, condividono oltre alla laurea presso il Politecnico anche lo stesso Dna che li ha spinti a restituire parte dei frutti del proprio lavoro affinché ne possano beneficiare le nuove generazioni e l’intero Paese. 

«Sono lieto che le risorse della Fondazione Villoresi Poggi, come da mia intenzione, vadano a favore di giovani studenti e accademici che, partendo dalla Liuc, possano in futuro esprimere valori sani - ha detto l’ingegner Piero Poggi - Sono altresì lieto che consentano all’Ateneo di realizzare un progetto preciso, a vantaggio della comunità civile e in particolare di questo territorio. Sappiamo che il ruolo e lo spirito di impresa sono basati su due principali fattori: intelligenza e volontà, per produrre innovazione. Così è stato nell’esperienza dei miei soci e mia. Il mio augurio è che lo stesso spirito e la stessa passione continuino ad animare questi giovani, ora e in futuro. Sono felice che il successo della mia impresa possa ritornare nella forma di un sostegno all’Ateneo, a vantaggio delle laureate e dei laureati. Vedo questo come la “chiusura” di un circolo virtuoso».

Laura Vignati

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