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Storie | 08 novembre 2024, 21:36

La straordinaria storia di PizzAut arriva a Varese con un food-truck. Sarà il primo in Italia

Dopo i due ristoranti aperti a Monza e Milano, l'iniziativa nata dall'amore e dal coraggio di un padre, Nico Acampora, arriverà nella Città Giardino grazie alla generosità di The European House Ambrosetti, che sosterrà un'operazione che darà lavoro ad altri 5 ragazzi autistici. Obiettivo? Raggiungere i 100 truck in tutta Italia. De Molli: «Se gli imprenditori del territorio ci aiuteranno, l'impatto potrà essere incredibile». Acampora: «Con PizzAut facciamo cultura». Il ministro del Lavoro Calderone: «Questi ragazzi sono un esempio» (VIDEO)

Nico Acampora, fondatore di PizzaAut, insieme a Lorenzo ed Edo, due lavoratori del marchio

Nico Acampora, fondatore di PizzaAut, insieme a Lorenzo ed Edo, due lavoratori del marchio

«Lorenzo ha passato 4 anni in un centro. Lui, iperattivo, veniva tenuto seduto per ore, da solo, a un tavolo, a fare ceramica. Quando è arrivato da noi mi ha detto: “Nico, io in quel centro ogni giorno morivo. Qui rinasco”. Oggi quando serve ai tavoli porta 5 pizze alla volta».

Lorenzo, che sì - è vero - non sta fermo neppure adesso, ma è una gioia per gli occhi vederlo correre qui e là, incurante di occupare la stessa sala di ministri, presidenti di regione, sindaci e imprenditori, poi Edo, emozionatissimo e più silenzioso, e soprattutto Nico - Nico Acampora - sono i volti di una storia straordinaria che sta per sbarcare a Varese.

PizzAut, il "marchio" per eccellenza dell’inclusione nel nostro Paese, l’iniziativa nata dall’amore e dal coraggio di un padre (Acampora appunto) e che oggi conta due rinomate pizzerie a Monza e a Cassina dé Pecchi a Milano, la prima realtà in Italia in cui i lavoratori con disturbo dello spettro autistico sono in netta maggioranza rispetto a quelli “normali”, arriverà l’anno prossimo nella Città Giardino con un food-truck, un furgone ambulante dedicato alla pizza «più buona della galassia conosciuta». 

La magia di Acampora - personaggio incredibile per la sua capacità di entrare nell’anima delle persone, per il suo carisma, per la sua perseveranza - ha incontrato la generosità di TEHA, The European House Ambrosetti, che finanzierà il food-truck varesino, il primo di una serie che vuole arrivare a 10 in Lombardia e a 100 in tutta Italia.

Ogni food-truck darà lavoro a 5 persone autistiche: «In Italia ci sono 600 mila ragazzi autistici e solo l’1,5% di loro lavora - afferma Valerio De Molli, amministratore delegato di TEHA - Si tratta di un fardello economico che pesa sul Paese per oltre un miliardo di euro, ma soprattutto di un fardello sociale, emotivo, culturale. Sono quindi super orgoglioso di far partire questo progetto proprio da qui: nei prossimi due anni daremo lavoro a oltre 500 persone disabili».

Per presentare l’iniziativa, THEA e De Molli hanno riunito questa sera a Villa Panza tanti rappresentanti dell’ecosistema imprenditoriale varesino: «Il costo dell’operazione sarà sulle nostre spalle (e si aggira intorno ai 140 mila euro ndr), ma se ci saranno altre imprese disposte a collaborare e a ospitare il foodt-truck nelle loro sedi, con il coinvolgimento dei loro dipendenti (e pensiamo anche alle scuole, allo stadio, al palazzetto, all’ippodromo), beh l’impatto allora potrà diventare straordinario» sogna De Molli. Tradotto: i food-truck varesini potrebbero diventare due o più, visto che ogni euro guadagnato verrà reinvestito nel progetto.

Tempistiche per vedere il “PizzAutobus” per le strade prealpine? Autunno 2025 è un obiettivo raggiungibile: «In questa coda d’anno faremo gli atti formali - conclude l’ad cercando di fissare una road map - Poi ci sarà il finanziamento, che verrà effettuato dalla fondazione di TEHA che si chiama “DoT - Do One Thing”, l’allestimento del furgone per cui è già stata preallertata Iveco, la selezione dei 5 ragazzi, la loro formazione e la loro assunzione».

«Dare lavoro a 5 ragazzi autistici significa cambiare la vita a cinque giovani ma anche a cinque famiglie - afferma Acampora, prima di intrattenere la platea convenuta con memorabili aneddoti suoi e dei suoi ragazzi, come quelli riferiti agli incontri con il Papa, il presidente Mattarella o le pizze cucinate al G7 o per i medici del Covid fuori dagli ospedali - e l’avvento del nostro food-truck potrà anche essere un prodromo all’apertura di un altro nostro ristorante, quindi i numeri potranno diventare assai maggiori». 

«In Italia - fa aprire gli occhi il fondatore - esiste una legge straordinaria che dice alle aziende che devono assumere un disabile ogni 15 dipendenti, ma tante imprese invece che fare quest’assunzione, pagano una multa. Speriamo che PizzAut possa fare cultura anche in questo: abbiamo compiuto tante cose, se mi guardo indietro le vedo, ma se penso al futuro i chilometri da percorrere sono ancora tantissimi».

Alle parole di Acampora risponde il Ministro del Lavoro Marina Calderone, giunta a Varese per fissare la propria vicinanza al progetto: «L’inserimento lavorativo di un disabile non deve essere considerato una tassa da pagare quanto invece un’opportunità. Vogliamo promuovere proprio questo approccio, valorizzare i diversi talenti, far capire alle aziende che l’assunzione di un disabile significa arricchimento. I ragazzi di PizzAut ne sono un esempio, guadagnano uno stipendio, sono soggetti attivi e non rimangono ai margini della società: questo è uno dei messaggi più belli che lanciamo oggi».

«Ringrazio tanto Valerio De Molli per aver fatto attecchire questo progetto nella nostra città. Siamo un territorio molto sensibile a certe tematiche e sono certo che la risposta sarà molto positiva» è infine il pensiero del sindaco di Varese Davide Galimberti.

Fabio Gandini

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